Attualità - 05 agosto 2025, 12:17

Val Bisagno, addio tram? Il futuro del trasporto pubblico si decide tra Roma e Genova

La proposta della Sindaca Salis di sostituire lo skymetro con una metropolitana sotterranea riaccende il dibattito. Il Comitato: “Servono confronto e soluzioni condivise. Il tram è ancora la scelta migliore per la valle”

Val Bisagno, addio tram? Il futuro del trasporto pubblico si decide tra Roma e Genova

Sta prendendo sempre più piede l’ipotesi non ancora ufficialmente accreditata, che la sindaca Silvia Salis, nell’incontro di domani con il ministro Matteo Salvini a Roma, proporrà un'alternativa allo skymetro: una diramazione sotterranea della metropolitana verso la Val Bisagno, dopo la futura (ma ancora lontana) stazione di San Fruttuoso.

L’ipotesi appare come un tentativo di salvare il finanziamento destinato al controverso progetto dello skymetro, progetto che, se non appaltato entro la fine dell’anno, rischia di far perdere a Genova fondi strategici per la mobilità urbana. Ma secondo molti osservatori, l’operazione rischia di diventare un gioco politico: ottenere un “no” formale da Roma per scaricare la responsabilità su altri e, nel contempo, far passare come inevitabile una scelta mai davvero discussa.

Il Comitato sì tram, contrario allo skymetro e promotore del ritorno del tram in Val Bisagno, interviene duramente. “Se davvero sarà proposta la metropolitana sotterranea — dichiarano — ci troveremmo di fronte a una soluzione ancora più costosa, rischiosa e inefficace”.

I problemi della proposta sotterranea non mancano. I costi sarebbero proibitivi, con oltre centoventi milioni di euro al chilometro, e il finanziamento attuale basterebbe solo per arrivare a Piazzale Parenzo, lasciando scoperti quartieri come San Gottardo, Molassana, Struppa e Prato.

Dal punto di vista tecnico, scavare sotto San Fruttuoso rappresenta un’incognita: la presenza di rii tombati e la complessità del sottosuolo, già emersa con la talpa dello scolmatore del Bisagno, fanno temere ritardi e imprevisti.

Anche i tempi di realizzazione sarebbero lunghissimi: si parla di almeno dieci anni, contro i tre previsti per una linea tranviaria. Nel frattempo, il trasporto pubblico continuerebbe ad affidarsi solo ai bus.

A livello di prestazioni, i tempi di percorrenza si allungherebbero sensibilmente. Se si arrivasse fino a Molassana, i dodici minuti promessi per raggiungere Brignole potrebbero salire di altri dieci. E nell’ipotesi di un tracciato sopraelevato con attraversamento del torrente, si rischierebbe addirittura di superare i tempi attuali dell’autobus.

C’è poi il timore che si dia avvio a progettazioni e perforazioni solo per non perdere i fondi, senza una visione concreta e strutturata. Una scelta che, da contribuenti, sarebbe difficilmente giustificabile.

Viene anche sollevata una questione culturale e sociale: una metropolitana sotterranea non contribuirebbe al recupero urbano, alla vivibilità e alla socialità della valle come potrebbe fare una linea tranviaria in superficie.

Infine, e forse soprattutto, questa ipotesi rappresenta l’ennesima soluzione calata dall’alto, mai discussa apertamente con i cittadini. Anche il lavoro annunciato di un superesperto milanese rischia di diventare solo un’operazione di facciata se gli viene imposta una direzione già definita.

Il Comitato, pur definendo “vana” la speranza di un cambiamento di rotta, auspica che l’incontro tra la Sindaca Salis e il Ministro Salvini serva davvero all’interesse della città e della Val Bisagno tutta — da Foce a Prato — e che venga concesso il tempo necessario per costruire una proposta condivisa, senza vincoli sulla tipologia di infrastruttura.

Abbiamo già proposto una rete tranviaria moderna — ribadiscono — in grado di collegare efficacemente il centro città con Prato, riqualificando l’intera valle e utilizzando al meglio i fondi oggi disponibili. Gli autobus elettrici potranno essere impiegati su altre linee, ma per la Val Bisagno serve un asse forte e strutturato. Il tram è ancora la scelta più efficiente ed efficace. Non si neghi la possibilità di esplorare anche questa soluzione”.

Redazione

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