Attualità - 07 agosto 2025, 13:18

Goletta Verde lancia l’allarme: in Liguria spiagge libere sempre più rare

La tappa ligure della storica campagna estiva di Legambiente arriva a Santa Margherita Ligure: “Il 70% delle coste è in mano ai privati, è ora di invertire la rotta”

Goletta Verde lancia l’allarme: in Liguria spiagge libere sempre più rare

La Liguria, nonostante la qualità delle sue acque, mostra forti criticità nella gestione del proprio litorale: spiagge sempre più privatizzate, erosione costiera, assenza di una visione sul cambiamento climatico. A dirlo è Legambiente, che nella sua trentanovesima edizione di Goletta Verde, la storica campagna di sensibilizzazione a difesa del mare, ha fatto tappa nel porto di Santa Margherita Ligure per accendere i riflettori su un’emergenza sempre più evidente: la progressiva scomparsa delle spiagge libere.

Questo pomeriggio, alle 17,30, a bordo dell’imbarcazione ambientalista si terrà l’incontro pubblico “SOS Spiagge libere”, mentre per domani, venerdì 8 agosto alle ore 11, è prevista la conferenza stampa di presentazione dei dati del monitoraggio 2025 sulle coste liguri.

I numeri dimostrano che il 70% della costa ligure è occupato da stabilimenti balneari, campeggi o strutture turistiche. Solo il 22% delle spiagge è effettivamente libero, con un ulteriore 8% rappresentato da spiagge libere attrezzate, che però – nella pratica – somigliano sempre più a stabilimenti veri e propri. “Un bene pubblico nelle mani dei privati”, denuncia Stefano Bigliazzi, presidente di Legambiente Liguria, che ricorda come 21 comuni costieri su 63 non rispettino la soglia minima del 40% di litorale libero imposta dalla legge regionale del 2008.

I casi più critici si registrano nel savonese: Spotorno (3,15% di spiagge libere), Loano (4,67%) e Celle Ligure (8,18%). Ma anche nel levante la situazione è allarmante: Lerici ha solo il 10,77% di spiagge libere, Santa Margherita Ligure il 15,85% e Rapallo il 16,30%.

Sullo squilibrio tra interessi pubblici e privati è intervenuto anche Stefano Salvetti, referente nazionale di Adiconsum per il progetto “Mare Libero”: "Il settore balneare produce un fatturato superiore ai venti miliardi ma versa poco più di cento milioni allo Stato. Le concessioni andrebbero riassegnate tramite gare pubbliche, ma da vent’anni si procede solo a proroghe. La nuova legge regionale approvata a gennaio 2025 ha addirittura sospeso fino al 30 dicembre 2027 l’obbligo per i Comuni di garantire il 40% di litorale a uso libero. Così facendo, si legittima l’occupazione sistematica di un bene collettivo".

A criticare la politica regionale anche Selena Candia, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra in consiglio regionale: "Il mare è di tutti, non solo di chi può permettersi un lettino. Purtroppo, questa amministrazione non ha alcuna intenzione di aumentare l’offerta e la qualità delle spiagge libere. In molti Comuni gli spazi riservati alla balneazione gratuita sono marginali, difficili da raggiungere e spesso inaccessibili a chi ha disabilità. La Regione, inoltre, non ha previsto sanzioni per i Comuni inadempienti: un segnale chiaro della mancanza di volontà politica".

Nel dibattito è intervenuto anche Claudio Oliva, direttore del Genova Blue District, che ha sottolineato la necessità di "ripensare il rapporto tra mare e città in chiave ecologica, sociale e culturale". Secondo Oliva, le spiagge non devono essere viste soltanto come luoghi di balneazione stagionale, ma come spazi di benessere e prossimità, connessi al territorio, capaci di generare cultura, appartenenza e nuove economie.

A chiudere, l’appello di Bigliazzi, che sottolinea l’urgenza di affrontare gli effetti della crisi climatica: "Gli eventi estremi sono sempre più frequenti. È necessario liberare le spiagge dalle colate di cemento e pianificare una gestione costiera che tenga conto dell’adattamento al cambiamento climatico, della riduzione del rischio idrogeologico e dell’erosione. Serve un cambio di rotta: almeno il 50% di spiagge libere e gare pubbliche per le concessioni, per garantire giustizia sociale, tutela ambientale e trasparenza".

Redazione

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