Attualità - 08 settembre 2025, 17:17

“Cantieri, disagi e salute a rischio”: il Comitato Liberi Cittadini di Certosa scrive alla sindaca Salis

Nella lettera inviata a Tursi, l’associazione guidata da Enrico D’Agostino denuncia i disagi quotidiani legati ai cantieri e alla tragedia del ponte Morandi, richiede scuole sicure, verde, mobilità e sanità pubblica, e sollecita un confronto diretto con il Comune: “Lei può davvero accelerare i percorsi per dare prospettive agli abitanti e alle attività commerciali”

“Cantieri, disagi e salute a rischio”: il Comitato Liberi Cittadini di Certosa scrive alla sindaca Salis

Una lettera accorata, rivolta direttamente alla sindaca di Genova Silvia Salis, arriva dal Comitato Liberi Cittadini di Certosa, che da tredici anni opera come associazione di volontariato sul territorio della Valpolcevera: “Siamo da tredici anni una Associazione di volontariato senza scopo di lucro, denominato Comitato Liberi Cittadini di Certosa” - scrivono i membri guidati dal presidente Enrico D’Agostino - ricordando come in tutto questo tempo abbiano cercato “di perseguire la solidarietà sociale, sviluppare la consapevolezza dei problemi da affrontare volta per volta con la partecipazione alla vita democratica”.

Il Comitato rivendica un impegno costante fatto di “progetti e proposte, in grado di fornire soluzioni a Certosa e Rivarolo, coinvolgendo direttamente le persone ed i suoi abitanti”. Ma lo scenario resta complesso, segnato in modo indelebile dalla tragedia del ponte Morandi: “Facciamo i conti quotidianamente con un disagio crescente, che passa attraverso la data maledetta del 14 Agosto 2018, dove 43 persone e le loro famiglie sono state colpite da un tremendo atto criminoso. Il dolore e i cantieri non sono mai finiti, una costante dall'impatto notevole in sovrapposizione continua, e non ci rendono padroni della nostra vita quotidiana, del riposo, e della nostra salute”.

Le richieste sono quelle che, nel tempo, hanno caratterizzato l’attività del Comitato: “Scuole sicure per i nostri figli, diritto al verde sotto casa, mobilità e sanità pubblica, e tranquillità per i nostri anziani ci sono da tempo negate”. A sostegno delle proprie rivendicazioni, il presidente cita anche i dati Istat che hanno fotografato la condizione sociale della zona: “Il bilancio di questi ultimi sette anni di cantieri è stato fatto recentemente dall'ISTAT, con l'elaborazione di dieci indicatori sociali… hanno portato ad identificare Rivarolo e Certosa come le realtà con otto indicatori negativi su dieci”.

Un quadro che si riflette quotidianamente sulle persone: “Rilevamenti con i quali noi ci misuriamo quotidianamente, persone scoraggiate e deluse che non vedono come possa essere raggiunto un futuro di cantieri chiusi e riqualificazione del territorio”.

Il Comitato ricorda come la cosiddetta “cabina di regia del Comune” fosse “un ottimo strumento per mettere insieme le problematiche dell'ultimo miglio ferroviario, della metropolitana, del rio Maltempo e della progettazione della Riqualificazione e Rigenerazione”. Da qui la richiesta di riprendere un percorso di confronto e di progettualità.

Tra i temi toccati anche il futuro dell’area ferroviaria Facchini: “Siamo altresì curiosi di capire se da lì possa rinascere quella spinta per dare ai nostri giovani plessi scolastici idonei e un liceo tecnologico che susciti attenzione sui lavori del futuro. È da marzo 2025 che l'Agenzia delle Entrate ha definito il valore ma il tempo è passato senza risposte”.

Il Comitato non dimentica poi la questione delle merci pericolose, definendo “necessari atti concreti, proposte da presentare a RFI, anche attraverso consulenze di privati o elaborazioni dell’Università”. La dimensione è ampia: “Solo fra Certosa e Rivarolo ci sono 21.262 persone che sono in attesa di capire quando e come i tre PRIS ipotizzati troveranno dei criteri e risorse economiche equilibrate”.

Al di là dei passaggi politici, la lettera si chiude con un appello diretto alla sindaca: “Signora Sindaca, non ci interessa fare il bilancio politico dei tradizionali 100 giorni… La nostra Associazione avrebbe solo l'ambizione di fare il punto con Lei sulle problematiche di un territorio già descritto, a nostro avviso unico nello scenario comunale, per cercare di individuare i percorsi più utili per contrastare lo strapotere di ferrovie e dare una concreta prospettiva per gli abitanti e le attività commerciali. Il confronto con il Municipio è sempre diretto e aperto, ma non basta, Lei può veramente accelerare i percorsi. Noi ci siamo, non molliamo e uniti andiamo avanti”.


 

Chiara Orsetti

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