La missione umanitaria della Global Sumud Flotilla, diretta alla Striscia di Gaza, continua a essere segnata da episodi di violenza.
A denunciarlo è il Collettivo autonomo lavoratori portuali (Calp) di Genova, che partecipa direttamente all’iniziativa e che, nelle ultime ore, ha pubblicato sui social l’immagine di quelli che sarebbero i resti del secondo attacco subito dalle imbarcazioni.
“Ciò che viene utilizzato contro le barche della Global Sumud Flotilla sono droni utilizzati molto negli scenari di guerra e armamenti militari utilizzati a corto raggio, non vogliamo esporci troppo su chi sia il mandante o come sia possibile che tutto ciò possa accadere, speriamo che al di là delle nostre teorie e dei nostri pensieri, delle risposte le dia chi di dovere”, si legge nella nota diffusa dal collettivo.
Le autorità tunisine hanno ipotizzato spiegazioni diverse, parlando di un “mozzicone di sigaretta o un razzo di segnalazione”. Ma il Calp respinge queste versioni, definite “teorie abbastanza ridicole”: “Questo sarebbe ciò che rimane del secondo attacco sulle imbarcazioni della flotta Global Sumud Flotilla”, ribadiscono i portuali.
Il clima di crescente tensione ha spinto le realtà coinvolte a convocare un’assemblea nazionale, in programma questa sera al circolo dell’autorità portuale di Genova, dal titolo eloquente: “Se attaccano la Flotilla, blocchiamo tutto!”. L’incontro vedrà la partecipazione della rete Global Sumud Flotilla, dei lavoratori portuali, del sindacato Usb e dell’associazione Music for Peace.
In merito è intervenuta anche la sindaca Silvia Salis che, a margine del consiglio comunale, ha commentato: “Le notizie che arrivano sono preoccupanti anche in relazione all’escalation internazionale con gli attacchi di Doha. Siamo molto preoccupati per l’incolumità dei nostri connazionali. Chiediamo al Governo di seguire molto da vicino questa spedizione”.






