Nessuna funivia sopra le teste dei cittadini, piuttosto una variante al progetto esistente che permetta di sfruttare appieno la cremagliera di Granarolo.
Questa la linea dell’amministrazione comunale per il Lagaccio e per il futuro della viabilità cittadina.
Lo hanno nuovamente spiegato la sindaca di Genova Silvia Salis e l’assessore alle Manutenzioni e Infrastrutture Massimo Ferrante e lo hanno fatto al termine del primo tour dei nove municipi.
“Abbiamo promesso al Lagaccio che non ci sarebbe stata nessuna funivia sopra le loro teste e lo vogliamo scongiurare - ha ricordato Salis -. Stiamo cercando un progetto alternativo che sia un metodo di trasporto efficace per i forti, ma che possa anche portare un luogo arricchito di contenuti, come un’area dello sport nel verde per le famiglie”.
Parole che confermano la volontà di non portare avanti l’attuale ipotesi, che prevede piloni e cabine sospese sopra i palazzi del quartiere. Una scelta che, come ha sottolineato Ferrante, rischierebbe di diventare irreversibile: “L’iter della funivia è quasi completato, ma noi non abbiamo alternativa, l’opzione zero significherebbe far partire i lavori al Lagaccio. Per questo proporremo una variante: recuperare la cremagliera di Granarolo e collegarla a un tratto di funivia che arrivi ai forti in una zona totalmente incolta, senza impattare sui palazzi. Con gli stessi finanziamenti e lo stesso appalto, ma spostando il secondo lotto in un’area non abitata”.
La proposta, quindi, non è di rinunciare al progetto, ma di modificarlo radicalmente. “L’idea - ha ribadito Salis - è che questo non sia solo un mezzo di trasporto, ma un’opportunità di rigenerazione per il quartiere, con spazi di sport e verde che possano diventare punto di aggregazione per le famiglie".






