Attualità - 19 settembre 2025, 11:00

Boccadasse, i Frati Minori lasciano Sant’Antonio dopo centotrentuno anni: la guida passa al clero diocesano

L’ultima messa di padre Giuseppe Bigolaro sarà celebrata domenica 21 settembre alle 11.30. La scelta è legata al calo delle vocazioni e alla progressiva riduzione del numero di religiosi disponibili

Boccadasse, i Frati Minori lasciano Sant’Antonio dopo centotrentuno anni: la guida passa al clero diocesano

La crisi delle vocazioni colpisce ancora, e questa volta non riguarda una piccola parrocchia di periferia, ma una delle chiese più conosciute e amate di Genova, punto di riferimento tanto per i fedeli quanto per i turisti. Dopo centotrentuno anni di presenza ininterrotta, i Frati Minori Conventuali lasciano la parrocchia di Sant’Antonio di Boccadasse, unica in città dedicata al santo di Padova.

La decisione, maturata già nella scorsa primavera, diventerà ufficiale nei prossimi giorni. Domenica alle 11.30 padre Giuseppe Bigolaro, parroco uscente, celebrerà la sua ultima Messa a Boccadasse. La funzione, che si preannuncia molto partecipata, sarà presieduta dall’arcivescovo di Genova, monsignor Marco Tasca.

Tra i parrocchiani prevale un sentimento di delusione e di smarrimento. La chiesa, tuttavia, non resterà senza guida: l’arcivescovo ha affidato la parrocchia a monsignor Gianfranco Calabrese, vicario episcopale per l’annuncio del Vangelo e la Missionarietà, sacerdote conosciuto e molto stimato, che sarà affiancato da un altro prete per le celebrazioni e da un diacono.

La scelta del Capitolo provinciale dei Frati Minori Conventuali è legata al calo delle vocazioni e alla progressiva riduzione del numero di religiosi disponibili. Oltre a padre Bigolaro, lascerà Boccadasse anche padre Luigi Cerea, vicario parrocchiale. I fedeli hanno organizzato momenti di ringraziamento per entrambi, riconoscendo l’impegno e la dedizione con cui hanno servito la comunità.

Il legame con la spiritualità francescana resterà comunque vivo grazie alla presenza delle Sorelle. E la vicenda richiama da vicino quanto accaduto tre anni fa al Santuario della Madonna del Monte, sulle alture di San Fruttuoso, dove nel 2022 i frati hanno interrotto una presenza durata quasi sei secoli.

La chiesa di Sant’Antonio è profondamente intrecciata con la storia di Boccadasse. Nata agli inizi del Settecento come cappella voluta dai pescatori del borgo, divenne nel 1745 sede della confraternita dedicata al santo di Padova e nel 1787 venne riconosciuta come chiesa. Nel 1827, grazie alle donazioni degli abitanti e del capitano Francesco Dodero, si aggiunse il campanile. Nei secoli successivi l’edificio fu più volte restaurato e ampliato: nel 1906 con un ingrandimento sostanziale, nel 1937 con il rifacimento del tetto e della volta, decorata dal pittore Romolo Pergola, e ancora negli anni Sessanta, con lavori durati oltre dieci anni.

Fu l’arcivescovo Tommaso Reggio ad affidare la parrocchia ai Frati Minori Conventuali nel giorno di Pasqua del 1894. Tra le opere custodite all’interno si trovano dipinti, sculture di Francesco Storace e Antonio Canepa e un crocifisso processionale di Luigi Gichero.

Ora, con il passaggio di consegne al clero diocesano, si chiude una pagina importante della storia religiosa e civile di Boccadasse. Una comunità che, nonostante il cambiamento, resta fortemente legata alla sua chiesa e alla sua identità.

C.O.

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