Attualità - 21 settembre 2025, 10:12

Il comitato ‘No Forno Elettrico’ scrive al Garante per l’Infanzia: “I bambini di Cornigliano hanno diritto a respirare aria pulita”

L’appello: “Tutela dei minori a rischio. Servono centraline per monitorare l’inquinamento nel Ponente”

Le aree ex Ilva

Le aree ex Ilva

Un passaggio formale, con un destinatario ben preciso: il Garante per l’Infanzia del Comune di Genova. A inviare la lettera è il comitato ‘No Forno Elettrico’ di Cornigliano, che torna a denunciare l’assenza di un monitoraggio adeguato della qualità dell’aria nel Ponente genovese e richiama l’attenzione sulle ricadute sanitarie dell’inquinamento sui più giovani.

Al centro della segnalazione ci sono i dati del report Mal’Aria 2025 di Legambiente, che ha indicato Genova tra le città italiane con criticità per quanto riguarda le concentrazioni di PM10 e biossido di azoto (NO₂). Ma, sottolineano i cittadini del comitato, si tratta di una media cittadina che include anche zone meno esposte, come Nervi o Sturla, mentre in quartieri come Cornigliano o Sampierdarena mancano del tutto centraline dedicate in grado di fotografare la reale esposizione della popolazione.

È molto probabile che i dati ufficiali sottostimino il carico ambientale nel Ponente - si legge nella mail indirizzata al Garante - dove da decenni insistono impianti industriali e infrastrutture logistiche con un forte impatto sulla salute pubblica”.
A preoccupare è soprattutto la condizione dei bambini. “I minori sono più vulnerabili agli effetti dell’inquinamento - ricorda il comitato - a causa della maggiore frequenza respiratoria, dei polmoni ancora in fase di sviluppo e di una minore capacità di detossificazione rispetto agli adulti”. Una fragilità, spiegano, che si traduce in un’esposizione a lungo termine a rischi documentati, inclusi quelli di tipo epigenetico.

Nella lettera vengono richiamati anche alcuni studi epidemiologici, secondo cui l’area di Cornigliano presenta un tasso di mortalità e di incidenza di patologie respiratorie e cardiovascolari superiore alla media cittadina. “Questo significa - scrivono - che i dati ufficiali sullo smog non rappresentano in modo fedele la gravità della situazione per chi vive in quell’area. Si tratta di un’ingiustizia ambientale e sanitaria, che colpisce in primo luogo i bambini”.

Alla luce di queste criticità, il comitato chiede al Garante per l’Infanzia di: vigilare sul rispetto della Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia, in particolare gli articoli 6, 24 e 27 relativi al diritto alla salute e a un ambiente sano; segnalare formalmente che l’eventuale insediamento di un forno elettrico ad arco (EAF) a Cornigliano rappresenterebbe un aggravamento dell’inquinamento, in contrasto con i doveri di tutela dei minori; sollecitare l’installazione di nuove centraline per il monitoraggio della qualità dell’aria nelle aree più esposte; promuovere politiche locali orientate alla prevenzione e alla protezione dei soggetti più fragili.
Non possiamo ignorare la sproporzione tra i valori ufficiali dell’aria e i dati sanitari - conclude il comitato - sarebbe una grave omissione. I bambini di Genova, e soprattutto quelli di Cornigliano, hanno diritto a respirare aria pulita”.

Pietro Zampedroni

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