Mille soci, trecento volontari, oltre sessanta persone di staff. Dietro i numeri, un anniversario che coincide con un’idea di città e con un tratto distintivo della Val Bisagno.
L’associazione GAU (Giovani Amici Uniti) sabato ha compiuto sessant’anni e lo ha fatto tenendo insieme la storia di un quartiere con i bisogni, i volti e le pieghe della società di oggi.
Il cuore resta lo stesso. “La nostra bandiera è la solidarietà in tutte le sue forme concrete”, sintetizza ai nostri microfoni il presidente Paolo Carboni, che ripercorre le origini: un gruppo di amici, alcuni ancora attivi, che negli anni Sessanta si sono messi insieme “per fare qualcosa per il quartiere, che ai tempi aveva molte esigenze”. I primi passi furono i pacchi spesa, poi, tre anni dopo la fondazione, l’apertura della sezione di pubblica assistenza con ambulanze e pronto soccorso, un presidio che esiste ancora oggi.
In sessant’anni l’associazione GAU ha imparato a cambiare. Oggi la sede è un punto di riferimento per anziani, persone fragili e giovani. L’intervento sociale più forte è la ‘spesa sospesa’, che ogni mese raggiunge circa 500 famiglie grazie ai carrelli solidali posizionati fuori dai supermercati della vallata. “Cerchiamo di rispondere a bisogni reali - dice Carboni - non solo con buone intenzioni, ma con organizzazione, persone e risorse”.
Il fronte culturale passa dall’Università Popolare, che conta circa 150 iscritti e organizza lezioni quotidiane, in particolare per gli anziani. “È un modo per uscire di casa, confrontarsi, ascoltare”, spiega il presidente, ricordando l’impegno di decine di insegnanti volontari. Accanto alla formazione, anche laboratori e visite guidate, sempre con uno sguardo attento all’inclusione.

Al centro, oggi, ci sono anche i giovani. “Il mondo giovanile è cambiato, non si può dire se in meglio o in peggio - osserva Carboni - una volta ci si trovava in associazione perché non si andava in centro. Ora manca lo scambio diretto di opinioni. Bisogna riuscire a trovare l’interesse dei ragazzi, farli fare le cose da loro e non quello che si pensa sia giusto per loro”. A partire da questo principio, GAU ha riqualificato, grazie a una sponsorizzazione, ‘Spazio ai Giovani’, una vecchia area della propria sede, creando un campo da basket e un laboratorio musicale aperti gratuitamente. “Lavoriamo con Regione e Comune - aggiunge - per offrire occasioni di volontariato e ambienti con alcune regole e uno scopo”.
Settembre, come ogni anno, coincide con la ripresa di molte attività: ginnastica fisica adattata per anziani, danza, recitazione, tennis. Un’offerta variegata, che si estende fino a giugno e che passerà, nel calendario dei sessant’anni, con un evento simbolico: la sagra dello stoccafisso, appuntamento storico dell’associazione, che quest’anno si svolgerà sabato 12 ottobre ai Giardini Luzzati.
“Sono felice e orgoglioso di contribuire, insieme a uno staff di oltre sessanta persone, a dirigere questa associazione - conclude Carboni - siamo tutti volontari, ma per tutti noi è un impegno personale importante. GAU ci è rimasta nel cuore e lo facciamo molto volentieri”.











