Attualità - 28 settembre 2025, 09:30

Gen Z - Il mondo dei giovani - Dalla moda alla passione: lo sport diventa virale sui social

Tra video ripetuti e allenamenti condivisi, TikTok e Instagram trasformano routine sportive e competizioni come l’Hyrox in fenomeni collettivi. Ma sono solo trend passeggeri o nuove abitudini destinate a restare?

Foto: HYROX Championship

Foto: HYROX Championship

Ogni domenica 'La Voce di Genova', grazie alla rubrica ‘Gen Z - Il mondo dei giovani’, offre uno sguardo sul mondo dei ragazzi e delle ragazze di oggi. L'autrice è Martina Colladon, laureata in Scienze della Comunicazione, che cercherà, settimana dopo settimana, di raccontare le mode, le difficoltà, le speranze e i progetti di chi è nato a cavallo del nuovo millennio.

Da qualche tempo i social, in particolare TikTok, sono diventati una vetrina di routine sportive. Non solo corsa o palestra, ma anche preparazioni fisiche per competizioni come l’Hyrox, l’ultima disciplina che sta facendo parlare di sé tra sfide di resistenza e allenamenti ad alta intensità. Video che raccontano progressi, risultati e consigli hanno invaso i feed, dando il via a un dibattito acceso.

Da un lato, c’è chi vede in questa ondata un semplice trend: come accade spesso, un influencer inizia, altri seguono, e all’improvviso sembra che tutti pratichino lo stesso sport o la stessa attività fisica. Per una parte del pubblico, questo effetto “gregge” rende difficile prendere sul serio i contenuti pubblicati. Vedere decine di video simili, con frasi che si ripetono quasi come fossero un copione, ricorda da vicino ciò che succede con le sponsorizzazioni: stesse parole, stessi format, stessa narrazione. In questo contesto, anche lo sport rischia di sembrare l’ennesimo prodotto impacchettato per la viralità.

Dall’altro lato, molti influencer e appassionati difendono questa esposizione: lo sport -  ricordano - è di tutti, non appartiene a una nicchia. Condividerlo online non significa svilirlo, ma renderlo accessibile, motivante e, perché no, contagioso. Se i social sono spesso accusati di diffondere modelli poco sani, allora perché non riconoscere il valore di un trend che porta le persone ad alzarsi dal divano e a muoversi di più? Chi sostiene questa visione lo fa con decisione, convinto che normalizzare la pratica sportiva sui social non sia una moda, ma un atto positivo.

In fondo, lo sport resta importante per tutti: per chi lo pratica ogni giorno con dedizione, per chi si allena solo occasionalmente, per chi corre una volta a settimana o per chi preferisce farlo in compagnia. Non esiste un unico modo giusto di viverlo: l’essenziale è che ciascuno trovi la formula che lo faccia sentire a proprio agio. E forse, proprio la presenza di questi contenuti online - autentici o patinati che siano - può avere un effetto positivo, motivando qualcuno a iniziare, a riprovare o semplicemente a non mollare. Non è detto, quindi, che rappresentino qualcosa di negativo.

La domanda che resta aperta è se ci troviamo davvero di fronte a una moda passeggera o a un cambiamento più profondo. Forse entrambe le cose. I social hanno la forza di amplificare fenomeni e farli sembrare universali, ma allo stesso tempo possono trasformare un’abitudine individuale in qualcosa di collettivo. Se anche solo una parte di chi oggi corre, si allena o partecipa a nuove competizioni continuerà a farlo nel tempo, vorrà dire che la spinta iniziale ha avuto un effetto reale. Alla fine, il nodo non è tanto stabilire se si tratti di trend o passione, ma capire cosa resta dopo. Per qualcuno sarà stato un video da imitare, per altri una scoperta che diventa parte della quotidianità. E forse è proprio qui che i social mostrano la loro duplice natura: superficiali quando trasformano tutto in moda, ma anche potenti quando riescono a generare nuove forme di comunità attorno a qualcosa di positivo.

Martina Colladon

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