Si allunga come un'ombra su Genova e, anche se è troppo presto per avere numeri e dati precisi su un fenomeno ancora recente, la certezza è che qualche caso è arrivato anche qui.
All'attenzione finisce il Fentanyl, che spesso si nasconde dietro le mentite spoglie degli oppioidi generici. Ma dopo l'approdo dall'America al Nord Europa e in Italia, non è difficile immaginare l'arrivo anche a Genova della cosiddetta 'droga degli zombie', farmaco sintetizzato negli anni '60 in uso in pastiglie, 100 volte più potente della morfina. E spesso, su strada, assunto in mix con l'eroina.
Dopo l'esplosione del crack, un'altra bomba a orologeria: l'abuso inizia a spuntare anche sotto la Lanterna, dove già da un paio d'anni si sarebbero registrati casi sporadici, molti censiti all'arrivo di pazienti in ospedale.
Fentanyl, che racconta una storia fatta di cosiddette nuove droghe, che altro non sono che farmaci, spesso assunti in combine con sostanze tradizionali. Con un effetto noto: una posa plastica e innaturale con cui sono diventati riconoscibili gli assuntori.
Una caratteristica che ha un motivo preciso: "Aumentando la potenza della sedazione la persona entra quasi in uno stato narcolettico - spiega Luigi Picci, direttore del Dipartimento di salute mentale e dipendenze di Asl3 - stato a cui si aggiunge il rischio elevato di overdose e i disturbi psichiatrici che possono derivare dall'uso".
Il rischio riguarda la sostanza, e anche i derivati, nati come antidolorifici ma "mai autorizzati per uso clinico. E vengono talvolta assunti inconsapevolmente perché impiegati per adulterare l'eroina oppure addizionati a farmaci come le benzodiazepine, lo Xanax - precisa ancora il direttore della Salute mentale di Asl3 - Quello che qualcuno si procura su internet, nel dark web, può essere addizionato con questi composti. In Inghilterra sono responsabili di tre decessi alla settimana".
Tornando al Fentanyl, il fatto che si tratti di un farmaco da abuso ne complica la tracciabilità, così come la possibilità in questa fase di avere dati precisi, ma "ci sono delle segnalazioni - prosegue l'esperto - che in qualche modo sono state recepite anche da Asl3 che ha lanciato già un anno fa un alert rispetto alla possibilità dell'uso e del misuso del Fentanyl ma soprattutto quello che allarma molto come esperti sono i derivati, sostanze anche queste sintetiche che possono tranquillamente essere modificate rispetto alla molecola originale anche in laboratori domestici, un po' com'è successo per il Krokodil".
A differenza di quest'ultimo, rimasto pressoché confinato in alcune aree urbane e suburbane della Russia, il Fentanyl invece ha già fatto il grande salto, da nuovo a vecchio continente.
"In America - ricorda Picci - ormai si parla di un trend mortale, nel 2022 più di 100mila vittime registrate sono dati che fanno paura: già il Fentanyl è molto più potente della morfina, i derivati arrivano anche a 200 volte la potenza della morfina stessa per cui il rischio di overdose è assolutamente elevato", accompagnato da un corollario di possibili disturbi psichiatrici, confusioni, allucinazioni, paranoia, depressione.
Anche se i comuni sistemi di laboratorio utilizzati in pronto soccorso, quando arriva un caso che fa pensare ad una crisi da abuso, sono in grado di dire se il paziente ha assunto oppiacei, ma non di tipizzare se si tratti di eroina o altro. Per quello ci sono centri specializzati.
"Il problema vero è che alla base di quello che sta capitando - conclude Picci - c'è la necessità delle giovani generazioni di dare sensazioni forti al proprio corpo, o in senso stimolante, eccitante o in senso sedativo. Credo che veramente la sfida che dovremo affrontare, che stiamo già affrontando e che affronteremo nei prossimi anni per i più giovani, è questo rapporto col corpo, un corpo che diventa bersaglio o qualcosa anche da combattere. E in questo il covid ha fatto la sua parte".






