Attualità - 30 settembre 2025, 08:00

"Vado a funghi 365 giorni l’anno”: la storia di Giuseppe “Macinetor” De Moro

Dal campionato del mondo alla divulgazione su YouTube, De Moro racconta la sua passione per la micologia e invita al rispetto del bosco

Con quasi trentacinquemila iscritti al suo canale YouTube ‘Macinetor FUNGOMAGIA’, Giuseppe De Moro ha fatto della sua passione una vera e propria vocazione, che spazia dalla raccolta alla divulgazione. Se per molti andare a funghi è un passatempo da praticare nelle giornate autunnali, quando i boschi si riempiono di profumi e colori, per lui rappresenta qualcosa di molto più profondo: “Da bambino i miei genitori mi hanno insegnato il rispetto per il bosco e per la natura”, racconta. Sua madre, originaria di Moconesi, nell’entroterra genovese, proveniva da una famiglia contadina per cui i funghi erano anche una risorsa di sostentamento. Il padre, grazie al matrimonio, si appassionò a sua volta e così i fine settimana di Giuseppe si trasformarono presto in lunghe giornate tra i boschi, imparando a distinguere specie commestibili e non, a riconoscere i luoghi migliori e a coltivare un profondo rispetto per l’ambiente.

La curiosità dell’adolescenza lo portò a studiare micologia, andando oltre i classici porcini e finferli: “Ho iniziato a dedicarmi a specie meno conosciute, più complesse, che richiedono studio e attenzione”, spiega. Il talento e la passione lo hanno portato a conquistare due titoli mondiali nella raccolta di funghi, a Ceretolaghi in Emilia-Romagna, in una competizione che radunava oltre settecento partecipanti. “È stata un’esperienza bellissima”, ricorda. “Purtroppo poi un problema alle ginocchia e la pandemia hanno messo fine alla mia partecipazione, e oggi la manifestazione ha perso il carattere competitivo per diventare un incontro goliardico”.

Competizioni a parte, il bosco resta il suo terreno naturale, che va oltre il periodo autunnale: “Io vado per funghi 365 giorni l’anno. Ci sono specie che si trovano anche d’inverno, persino con la neve: basta non fossilizzarsi sui porcini”. Quest’anno, sottolinea, la stagione è stata particolarmente generosa: “Le piogge e le temperature miti hanno favorito raccolti straordinari, soprattutto nelle valli interne come Val d’Aveto e Val di Vara”.

Accanto ai porcini, De Moro invita a riscoprire funghi spesso sottovalutati ma di grande valore gastronomico: gli ovuli, la mazza di tamburo e soprattutto la trombetta dei morti (Cratarellus cornucopioides), “un fungo nero che non si può confondere con specie tossiche, speziato e abbondante proprio nel periodo dei Santi”.

Attraverso il suo canale YouTube e i profili TikTok e Facebook, Macinetor ha scelto di condividere la sua esperienza con chi vuole avvicinarsi al mondo della micologia. Non solo ricette e consigli pratici, ma anche regole di comportamento: “Il bosco non è casa nostra, è la casa degli animali e per questo bisogna rispettarlo: niente rifiuti, niente rastrelli sotto le foglie, niente urla che disturbano la fauna. Il micelio è delicato, e danneggiarlo significa compromettere la crescita dei funghi per decenni”.

Un invito che vale soprattutto per chi si avvicina per la prima volta a questa passione. “Prima di tutto serve l’attrezzatura giusta, scarponi e cestino. Poi bisogna raccogliere solo ciò che si conosce, facendo sempre controllare i funghi dubbi a un micologo o agli sportelli delle ASL. L’improvvisazione in bosco può essere pericolosa: ogni anno leggiamo di incidenti anche mortali”.

Oggi Macinetor è seguito da migliaia di appassionati che vedono in lui non soltanto un campione, ma un divulgatore attento a trasmettere la sua conoscenza con spirito di servizio: “Per me non conta mostrare quanti funghi raccolgo, ma insegnare come farlo nel rispetto della natura”.

Chiara Orsetti

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