Attualità - 02 ottobre 2025, 12:01

Devoti (Rete Studenti Medi): “Al fianco di Music for Peace, domani in sciopero e poi in piazza. La violenza di Israele è inaccettabile”

“Tra le nostre richieste c’è quella di interrompere tutti gli accordi esistenti tra università italiane e università israeliane, così come con le aziende che supportano il genocidio in corso”

Devoti (Rete Studenti Medi): “Al fianco di Music for Peace, domani in sciopero e poi in piazza. La violenza di Israele è inaccettabile”

La mobilitazione studentesca cresce, in vista dello sciopero generale indetto per domani e della manifestazione nazionale prevista sabato. A parlare è Francesco Devoti, della Rete degli Studenti Medi, che conferma l’adesione compatta del mondo della scuola e dell’università alle giornate di protesta:

Aderiamo allo sciopero generale sia come studenti delle scuole superiori, con la Rete degli Studenti Medi, sia come studenti universitari con Sinistra Universitaria. Stiamo portando avanti diverse campagne e battaglie, nelle scuole e negli atenei, a partire dalla richiesta di interrompere tutti gli accordi esistenti tra università italiane e università israeliane, così come con le aziende che supportano il genocidio in corso. Lo stesso vale per i PCTO e i progetti scolastici che coinvolgono aziende complici. Chiediamo inoltre il riconoscimento dello Stato di Palestina e continuiamo a lottare a fianco di Music for Peace per l’apertura di corridoi umanitari anche via terra”.

Devoti non nasconde la durezza della condanna per quanto avvenuto ieri sera, con l’attacco alla Global Sumud Flotilla: “È un atto disumano e gravissimo, senza alcuna giustificazione neppure dal punto di vista del diritto internazionale. Rappresenta la misura del progetto genocida di Israele: non solo una politica di ghettizzazione e di apartheid nei confronti dei palestinesi, ma anche un blocco nei confronti di civili che vogliono mostrare solidarietà. Era purtroppo qualcosa che ci aspettavamo, ma non per questo lo consideriamo meno inaccettabile”.

Sul fronte organizzativo, Devoti chiarisce: “Ci siamo mobilitati già ieri, continueremo a farlo nei prossimi giorni, domani con lo sciopero generale e sabato con la manifestazione nazionale. Andremo avanti fino a quando non otterremo un intervento chiaro delle istituzioni italiane. Alcuni studenti stamattina hanno scelto di non entrare a scuola, auto-organizzandosi, ma la mobilitazione collettiva vera e propria si concentra da domani”.

Questa mattina diversi studenti degli istituti Calvino, Marco Polo e Leonardo Da Vinci non sono entrati a scuola, scegliendo di astenersi dalle lezioni. Un corteo di universitari ha invece raggiunto i manifestanti già presenti in porto, a testimonianza di un movimento che continua ad allargarsi.

Un impegno che, conclude Devoti, non intende esaurirsi a breve: “Questa è una situazione che ci indigna profondamente. Non ci fermeremo fino a quando non ci sarà una risposta concreta”.

Chiara Orsetti

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