Questa mattina gli studenti e le studentesse del liceo Vittorio Emanuele Ruffini di Genova hanno deciso di occupare la scuola. L’iniziativa, organizzata insieme a OSA (Opposizione Studentesca d’Alternativa), nasce - spiegano - dalla necessità di “prendere posizione su temi fondamentali e costruire una scuola realmente nostra”.
OSA è un’organizzazione giovanile attiva in molte scuole italiane, che si definisce “anticapitalista, antifascista, antirazzista e antisessista”, impegnata a mobilitare le nuove generazioni su temi sociali e politici.
Tra le motivazioni alla base dell’occupazione, gli studenti indicano innanzitutto il sostegno alla Global Sumud Flotilla, definita “la missione umanitaria più grande della storia”, organizzata per portare aiuti a Gaza e rompere il blocco navale israeliano. “Riteniamo importante schierarci al fianco del popolo palestinese e denunciare l’indifferenza, il silenzio istituzionale e la complicità del nostro governo”, scrivono i ragazzi, chiedendo “il rilascio immediato e il rimpatrio di tutti e tutte i 300 attivisti, tra cui 15 italiani, ancora incarcerati dallo Stato sionista di Israele”.
Un altro punto centrale della protesta è racchiuso nello slogan “Soldi alla scuola, non alla guerra”. Gli studenti denunciano “l’ipocrisia di un governo che investe miliardi in spese militari e lascia le scuole italiane in condizioni fatiscenti”, aggiungendo che “gli edifici cadono letteralmente a pezzi mentre si tolgono strumenti di crescita agli studenti”.
La terza motivazione riguarda le politiche del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, accusato di aver reso la scuola “sempre più rigida e repressiva”. “Tra regole assurde sugli esami, telefoni vietati ovunque e sospensioni usate come minacce - spiegano - sembra che l’unico obiettivo sia zittire gli studenti invece che ascoltarli e migliorare il luogo dove passano la maggior parte della loro vita”.
In una nota diffusa dagli occupanti, si legge anche il riconoscimento al corpo docente dell’istituto: “Siamo entusiasti di sapere che il collegio dei docenti ha approvato due mozioni riguardanti le tematiche legate agli equilibri di pace e alla questione palestinese. Ci conforta ricevere comprensione da parte dei professori e delle professoresse che abbracciano la nostra stessa causa. Difendiamo dunque questo prezioso legame che si è creato”.
L’occupazione, concludono, “non è un gesto isolato ma una presa di posizione collettiva”.
“Questa scuola è nostra - scrivono gli studenti e le studentesse del Vittorio Emanuele Ruffini -. La lotta continua, per una scuola migliore.”






