"Gli aiuti sono tantissimi, parliamo di 500 tonnellate, portate dalle persone, e questo ha una validità ulteriore: sono 500mila cuori che camminano dentro i pacchi". Con queste parole Stefano Rebora, presidente dell’associazione genovese Music for Peace, ha aperto la conferenza stampa tenuta al Senato insieme alla deputata del Partito Democratico Valentina Ghio e al senatore del Movimento 5 Stelle Luca Pirondini.
Dal 2009 a oggi, l’associazione ha inviato 55 container di aiuti umanitari a Gaza, per un totale di 900 tonnellate di generi alimentari, 250 di medicinali, 100 di materiale sanitario e 11 mezzi di soccorso, tra cui nove ambulanze. Ma questa volta, spiega Rebora, la missione è ferma da settimane: "Scesi dalle barche, abbiamo cercato la strada per entrare dai corridoi umanitari via terra. Ne è rimasto uno solo: l’unica via plausibile è quella attraverso la Giordania".
Nonostante i contatti avviati con la società che gestisce il transito degli aiuti nel Paese, la spedizione si è bloccata di fronte a un veto imposto dal Cogat israeliano - l’autorità che controlla i passaggi di merci verso la Striscia - che impedisce l’ingresso di alimenti ad alto contenuto energetico, come biscotti, miele e marmellata, destinati in particolare a donne e bambini. "Dal 2009 a oggi - ha ricordato Rebora - siamo sempre stati autorizzati a far transitare questo tipo di prodotti. Ora, invece, ci viene detto che non possono entrare".
Valentina Ghio ha espresso preoccupazione e indignazione per la situazione: "Ci sono quasi 300 tonnellate di aiuti umanitari che da oltre un mese l’associazione genovese Music for Peace ha pronti per essere consegnati nella Striscia di Gaza attraverso i canali di terra. Era stato detto che per sbloccare la situazione sarebbe bastata una telefonata al governo, ma fino a ieri non è arrivata alcuna risposta concreta".
La deputata dem ha ribadito l’urgenza di un intervento istituzionale: "C’è grande speranza per il cessate il fuoco, ma anche grande attenzione affinché gli aiuti umanitari e tutto il resto procedano con giustizia per tutti".
Durante l’incontro, Rebora ha mostrato anche il contenuto dei pacchi caricati sulla Flotilla: simbolo tangibile di una solidarietà che, almeno per ora, resta bloccata ai confini.