Il destino dei pendolari e dei viaggiatori urbani si decide oggi: dopo settimane di analisi e approfondito lavoro di definizione, le modifiche, compresi gli aumenti dei biglietti AMT, sono state approvate, salvo improbabili cambiamenti last minute, poiché l’obiettivo è recuperare circa dieci milioni di euro con questa revisione. Secondo gli esperti, inclusi consulenti esterni, questa è la strada più adeguata.
Come da prospetto allegato, l’abbonamento annuale subirà un incremento superiore al 10%, con la separazione tra linee urbane e linee extraurbane. Per tutte le tratte si prevede un aumento superiore al 30%. Torna inoltre il pagamento per la metropolitana e per gli impianti di risalita. Gli over 70 avrebbero diritto a un titolo agevolato da 120 euro, mentre per gli studenti dell’Università di Genova con un ISEE fino a 13.000 euro l’abbonamento annuale costerebbe 100 euro. L’abbonamento per linee periferiche e ascensori resterebbe a 160 euro.
Questa mattina la sindaca di Genova illustrerà le nuove tariffe in una serie di incontri: alle 8:30 con i sindacati del trasporto pubblico locale, alle 11 con le associazioni degli utenti e alle 11:30 in conferenza stampa a Palazzo Tursi. Nel pomeriggio, alle 17, le tariffe verranno votate in consiglio metropolitano, per essere operative a partire da novembre.


Da quanto appreso, l’abbonamento urbano annuale passerà da 295 a 350 euro, mentre un abbonamento dedicato alle tratte extraurbane avrà lo stesso costo di 330 euro. Per chi necessita di un abbonamento valido su entrambe le tratte, si arriverà a 395 euro, con un aumento netto di 100 euro rispetto ai 295 euro attuali. Rimangono invariati il biglietto ordinario a 2 euro e il biglietto integrato treno + bus a 2,20 euro.
La decisione di aumentare le tariffe è stata difficile e sofferta per l’attuale amministrazione comunale. Il vicesindaco e assessore al bilancio, Alessandro Terrile, ha spiegato che "sono previste risorse da recuperare, come i fondi ministeriali per la qualità dell’aria. Nelle nuove tariffe sono incluse politiche di agevolazione e gratuità per incentivare l’uso del trasporto pubblico. Il lavoro sarà complesso, ma necessario per riequilibrare un’azienda che ha mostrato segnali di squilibrio".
La delibera che sarà votata in Città Metropolitana mira a migliorare la qualità percepita del servizio, aumentare significativamente il numero degli utenti trasportati, garantire l’equilibrio economico-finanziario e fidelizzare l’utenza.
Intanto, ieri presso la Camera di Commercio di Genova è stato firmato l’accordo con il commercialista Giovanni Mottura, specialista nella gestione delle crisi aziendali, chiamato a seguire la situazione di Amt. Mottura ha già affrontato crisi simili in altre società del trasporto pubblico, come Atac di Roma.
Sempre ieri, i sindacati del trasporto pubblico hanno incontrato il direttore finanziario di Amt. I rappresentanti sindacali hanno dichiarato di non volere tagli al servizio, ma di sostenere un equilibrio economico del contratto e una politica tariffaria adeguata, oltre a misure di efficientamento che non tocchino salari, orari o normative. Tra le possibili soluzioni propongono un turnover supportato da un fondo per garantire risorse fresche e auspicano l’ingresso della Regione Liguria in Amt, come opportunità per garantire la continuità del servizio, tutelare i lavoratori e assicurare ai cittadini un sistema di trasporto efficiente e accessibile sia urbano che extraurbano. Ogni decisione dovrà però rafforzare il ruolo pubblico dell’azienda.
Se la proposta verrà approvata, le nuove tariffe entreranno in vigore a partire dal 17 novembre, sostituendo quelle attualmente in uso.






