Attualità - 24 ottobre 2025, 12:20

Studenti lasciati a piedi, lo schiaffo di Torriglia: “Via subito il servizio ad Amt”

Il sindaco Maurizio Beltrami: “Non possiamo permettere che i nostri bambini restino a casa. Abbiamo affidato il trasporto scolastico a una ditta locale. Serve un intervento immediato della Città Metropolitana”

Studenti lasciati a piedi, lo schiaffo di Torriglia: “Via subito il servizio ad Amt”

Torriglia dice basta. Dopo giorni di disservizi e studenti lasciati a piedi, il Comune guidato da Maurizio Beltrami ha deciso di sospendere con effetto immediato il servizio di trasporto scolastico gestito da Amt, affidandolo d’urgenza a una ditta locale per garantire il rientro a scuola dei bambini.

Amt per noi svolge due tipi di servizio: quello di trasporto pubblico, che riguarda tutta la valle e su cui purtroppo non abbiamo competenza diretta, e quello scolastico dedicato ai bambini delle elementari e medie, affidato direttamente dai Comuni - spiega Beltrami -. Torriglia è capofila di otto Comuni dell’Alta Valle, e negli ultimi giorni il servizio è saltato regolarmente, lasciando anche 30 o 40 bambini a piedi. È un fatto gravissimo, un’interruzione di pubblico servizio”.

Dopo alcuni giorni di attesa e senza ricevere risposte da Amt, la giunta ha deciso di agire: “Abbiamo aspettato tre giorni, poi è arrivata anche l’allerta arancione e la scuola è rimasta chiusa. Ma non avendo avuto alcuna risposta risolutiva, abbiamo notificato ad Amt la sospensione del servizio e affidato tutto, in via d’urgenza, a un’impresa locale che si è resa subito disponibile. Da oggi i bambini sono tornati a scuola. Mi rendo conto che è un’azione forte, ma non possiamo permettere che i nostri ragazzi restino a casa”.

Beltrami parla di una situazione ormai insostenibile: non solo sul trasporto scolastico, ma anche su quello pubblico extraurbano. “Le linee cosiddette secondarie vengono trattate come marginali, ma per noi sono primarie, perché spesso sono l’unico collegamento di un cittadino con il resto del territorio. Le corse da e per Genova saltano di continuo: parliamo di studenti che devono andare alle superiori o di lavoratori che non riescono a raggiungere il posto di lavoro. È una cosa gravissima”.

Dalla società, però, nessuna risposta. “Non abbiamo ricevuto rassicurazioni né soluzioni - denuncia Beltrami -. E la cosa più preoccupante è che da parte della Città Metropolitana regna il silenzio assoluto. Ricordo che per i ragazzi fino alla terza media il trasporto scolastico è in capo ai Comuni, e noi, pur essendo piccoli, ci stiamo facendo carico delle nostre responsabilità. Ma per i ragazzi dai 14 ai 16 anni, che hanno l’obbligo scolastico, la competenza è della Città Metropolitana. E oggi non abbiamo nemmeno un consigliere delegato ai trasporti. Non è ancora stato nominato, e il consiglio metropolitano che avrebbe dovuto discuterne è saltato. Non abbiamo un interlocutore con cui parlare”.

La mancanza di attenzione verso le aree interne è diventata strutturale: "Un taglio di una corsa a Genova significa aspettare sei o sette minuti in più, ma si arriva comunque a casa. Da noi, se salta una corsa, si resta bloccati per ore. E nei paesi più piccoli, come Rondanina, ci sono solo due corse al mattino e due al pomeriggio: se salta quella di ritorno, la gente non ha modo di rientrare”.

Il sindaco sottolinea anche il ruolo sociale del trasporto pubblico nelle aree montane: “In certe zone l’autobus non è solo un servizio di mobilità, è un presidio di comunità. L’extraurbano, in molti casi, diventa un trasporto sociale, l’unico modo per mantenere viva la vita quotidiana dei nostri paesi”. E aggiunge, con amarezza: “La situazione è drammatica non solo per la Val Trebbia, ma anche per la Val Fontanabuona e la Valle Scrivia. Tre valli che vengono sistematicamente dimenticate. L’ho già detto e continuerò a dirlo: non possiamo ricordarci di questi territori solo quando è ora di chiedere i voti. Bisogna ricordarsene anche quando si tratta di garantire i servizi”.


 

Chiara Orsetti

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