Attualità - 30 ottobre 2025, 11:00

Sicurezza in centro storico, oltre seicento firme al documento condiviso: a metà novembre un pranzo collettivo per fare rete

Dopo mesi di allarme spaccio e degrado a Prè, Maddalena, Molo e nel resto della città vecchia, arriva un pranzo in piazza, previsto per il prossimo 16 novembre, per ringraziare chi resiste, chi si fa carico dei problemi e rafforzare la rete di comunità

Sicurezza in centro storico, oltre seicento firme al documento condiviso: a metà novembre un pranzo collettivo per fare rete

Dopo gli allarmi sicurezza, i presidi aumentati e il dialogo avviato sulla situazione del centro storico di Genova, alla fine sono state in tutto 615 le firme raccolte tra cittadini e residenti più 35 tra comitati, associazioni e civ di quartiere, sigle che sottoscrivono il documento collettivo contenente le priorità per affrontare l'emergenza a Prè, Maddalena, Molo e in tutte le aree della città vecchia alle prese da mesi con l'allarme spaccio e degrado. E ora ad obiettivo raggiunto arriva anche un pranzo in piazza, per ringraziare chi ha partecipato, chi resiste e si fa carico dei problemi, ma anche per fare rete e continuare a condividere un orizzonte comune.

"Il messaggio è arrivato e siamo soddisfatti di questa partecipazione per la sottoscrizione del documento destinato alle autorità - spiega Cristiana Falavigna, residente e presidente del Comitato Per Prè - per questo abbiamo deciso di organizzare un pranzo invitando commercianti e residenti per dire grazie a chi continua ad amare e a far vivere questa storica e bellissima parte di Genova". L'appuntamento è per il prossimo 16 novembre, in piazza Inferiore del Roso, evento gratuito con 100 posti disponibili.

L'idea del pranzo nasce come progetto: annualmente il municipio promuove un bando per inverno e estate destinato alle associazioni che promuovono iniziative sul territorio, "ma lo scopo vero è ringraziare i residenti e commercianti che noi abbiamo definito 'resistenti' che nonostante tutto quelli che succede giornalmente continuano a investire e credere nel territorio. E poi apparecchiare un tavolo in piazza è un abbraccio e un ringraziamento specie a chi qui vive una difficoltà massima".

In piazza alla tavolata collettiva, un primo con ricette italiane, un secondo con menù senegalese e come dolce una tipicità persiana, un viaggio nei cibi, ma anche nelle voci, nei suoni e nelle idee che fanno una comunità. Che fa quadrato attorno al documento appena diffuso, per provare a superare l'emergenza degli ultimi mesi.

Partendo dalla petizione, passo costruttivo in tre punti più uno per chiedere un impegno e lavorare per la vivibilità dei sestieri alle prese con problemi complessi che vanno dall'ordine pubblico alla convivenza forzata con spaccio, uso e consumo di droga a cielo aperto e violenze in strada. Lanciato a inizio mese da un gruppo di quattro tra associazioni il testo nel giro di poche settimane ha raggiunto l'obiettivo di circolare e creare dibattito riunendo tutti in una posizione comune. Priorità: lotta allo spaccio, presa in carico delle dipendenze, miglioramento della qualità di vita per chi vive e lavora in centro storico. E un commissario che si occupi della situazione.

"C'è stato un primo incontro - continua la presidente del comitato - con il municipio che sta chiamando grosse fette di centro storico per incontri periodici e per conoscere le realtà. Da parte nostra c'è la massima fiducia, vediamo volontà da parte istituzionale nonostante il problema sia enorme. Noi chiediamo si troviamo soluzioni condivise, senza progetti che si rivelano errori cui poi è difficile rimediare".

"Come territori siamo a disposizione - conclude - ma a trovare soluzioni non può essere solo un attore in campo e non si può risolvere solo un problema, quelli che abbiamo indicato sono tre e vanno portati avanti insieme, per creare un orizzonte. Ci vuole un impegno preciso e una task force che prenda in carico tutti i tre temi collettivamente. Solo così si potrà garantire una soluzione all'urgenza e un progetto di visione, anche per il futuro".

Valentina Carosini

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