La musica che ci gira intorno - 01 novembre 2025, 08:00

La musica che ci gira intorno - Da Dakar a Genova: il viaggio musicale di Alassane Badboy

L’artista racconta il suo percorso intercontinentale, nato dal rap: “Canto in wolof per decolonizzare la musica”

La musica che ci gira intorno - Da Dakar a Genova: il viaggio musicale di Alassane Badboy

‘La musica che ci gira intorno’ è il format de ‘La Voce di Genova’ dedicato alla scoperta e alla valorizzazione della scena musicale ligure, con un focus su artisti locali, eventi, nuovi talenti e le tradizioni sonore della nostra regione. Ogni settimana la musica sarà protagonista, in ogni sua forma e da ogni punto di vista. Qui troverai interviste agli artisti, le nuove uscite discografiche, gli appuntamenti per vedere concerti ed esibizioni live e spazio a chi, con la musica, ci lavora: dai produttori ai fonici, dai musicisti ai gestori di locali, teatri e spazi dove è possibile far sentire la propria voce.

Tutto è iniziato tra i banchi di scuola. Qualche compagno con cui fare rap, le rime che si rincorrono, il beat incalzante.

Poi tutto ha cambiato forma e ordine, mantenendo però quella forza intrinseca rara che possiede chi ha solide radici e la voglia di aprirsi al mondo.

Quella di Alassane Badboy, è una storia particolare, un viaggio che comincia a Dakar, in Senegal, e che lo ha portato a Genova, per la precisione a Sampierdarena dove porta avanti il suo progetto fatto di contaminazioni e generi che si mischiano dando forma a un sound unico.

"Il mio percorso è iniziato in Senegal", racconta. "Non ho nessuno come musicista o artista nella mia famiglia, ma mio padre era una persona che ascoltava tantissima musica. Da lì è nata la mia curiosità. Al liceo ho iniziato a fare un po’ di rap con gli amici: abbiamo creato la band del liceo, suonavamo mentre studiavamo. Poi mi sono un po’ professionalizzato, creando in Senegal il mio progetto Alassane Conqueror. Per anni abbiamo partecipato a festival e concerti su tanti palchi diversi".

Proprio con questa prima esperienza iniziano le sperimentazioni e le contaminazioni. Il suono di Alassane Conqueror si è arricchito di parole in wolof e di influenze globali, una sorta di segno particolare per Alassane.

Nel 2021, un incontro cambia tutto. "Ho conosciuto Silvia Nocentini di NoOx Management, che ha iniziato a seguire il mio progetto come Alassane. Abbiamo fatto un primo tour in Italia, poi un secondo. E dal 2021 abbiamo creato la band Alassane Badboy & The Conquerors qui in Italia, con dei ragazzi di Sampierdarena. Loro facevano cose molto diverse da quelle che facevo io in Senegal, ma ci siamo trovati a rifare gli arrangiamenti dei pezzi che avevo scritto con la mia band senegalese. Ne è venuto fuori un progetto molto sperimentale e nuovo, che mi piace davvero portare sul palco e condividere".

Da allora, il suo cammino è diventato un continuo attraversamento di confini. Dopo vari tour tra Europa e Africa, Alassane ha trovato ispirazione in Italia. “Dal febbraio 2024 ho deciso di trascorrere gran parte del mio tempo qui, sto facendo crescere questo progetto piano piano, insieme ad altri collaboratori e artisti".

La musica di Alassane oggi è una sintesi complessa e viva: afro prog rock, funk, soul, reggae, ma con una matrice africana che non è solo suono, è linguaggio. "All’inizio cantavo in francese e in inglese, ma non mi sentivo davvero rappresentato. Essendo un artista 100% afro, con radici wolof, ho voluto portare la mia lingua nelle mie canzoni, mantenendo le basi delle mie radici ma con suoni innovativi. È così che è nato il mio stile".

La scelta di cantare in wolof è politica e poetica insieme. Significa riappropriarsi delle parole, dei ritmi, delle storie. E diventa anche il centro di una visione più ampia: la musica come strumento di decolonizzazione. "Per il futuro credo che questo progetto porterà a una decolonizzazione della musica e della comunità che vogliamo costruire. Spero che cresca e diventi ancora più internazionale: parte dal Senegal, passa per l’Italia e, come abbiamo fatto negli ultimi anni, vogliamo portarlo nel mondo con i nostri messaggi e i nostri sound innovativi".

La parola “comunità” ritorna spesso quando Alassane parla. È la base di tutto. La sua band, The Conquerors, è una piccola comunità artistica: un gruppo di musicisti senegalesi e italiani che lavorano insieme per costruire un suono collettivo. Sui palchi italiani ed europei, il loro show è un viaggio tra percussioni, chitarre e voci, tra energia funk e trance africana. È una fusione che inventa sempre nuovi intrecci

Le sue influenze sono molte: dal mbalax senegalese a Youssou N’Dour, dal soul di Fela Kuti fino al rock e alla psichedelia occidentale. Ma la radice resta spirituale. "Per me la musica è un modo di raccontare la realtà da un punto di vista autentico. Voglio portare la mia visione nel mondo”.

Oggi Alassane vive a Genova, ma continua a muoversi tra due mondi. In Senegal è un punto di riferimento della nuova scena afro alternativa; in Italia sta costruendo un pubblico fedele, curioso di ascoltare una voce che non si conforma. La sua lingua, il wolof, scorre sopra arrangiamenti che cambiano forma di continuo, come se ogni canzone fosse una conversazione tra passato e futuro.

In un’epoca in cui molte produzioni africane vengono ancora filtrate da cliché o packaging occidentali, Alassane Badboy sceglie la via più onesta: quella della complessità. La sua voce non cerca di “piacere”, ma di restituire autenticità.

Isabella Rizzitano e Chiara Orsetti

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