Ogni domenica 'La Voce di Genova', grazie alla rubrica ‘Gen Z - Il mondo dei giovani’, offre uno sguardo sul mondo dei ragazzi e delle ragazze di oggi. L'autrice è Martina Colladon, laureata in Scienze della Comunicazione, che cercherà, settimana dopo settimana, di raccontare le mode, le difficoltà, le speranze e i progetti di chi è nato a cavallo del nuovo millennio.
Per molti di noi il Festival della Scienza non è solo un evento: è un frammento d’infanzia, un ricordo che profuma di gita scolastica, di zaini leggeri e risate tra i corridoi. Bastava pronunciare la parola “festival” perché in classe scattasse l’entusiasmo: un giorno diverso, fuori dalle aule, per scoprire cose che sembravano magia.
Ma non era solo un’occasione per saltare le lezioni. Il Festival della Scienza era, e continua a essere, un piccolo viaggio nella meraviglia. Da bambini ci sembrava di entrare in un mondo dove tutto poteva accadere: esperimenti, luci, suoni, invenzioni, scoperte. La scienza diventava qualcosa di vicino, di comprensibile, di vivo.
C’era chi ci andava con la scuola e chi invece tornava con la famiglia, per rivedere ciò che lo aveva colpito o per fare finalmente quell’esperimento saltato il giorno prima. E così, tra un laboratorio e l’altro, si scopriva anche la città: muoversi tra Palazzo Ducale, Porto
Antico e i vicoli di Genova significava imparare e allo stesso tempo vivere la città con occhi curiosi.
Oggi, il Festival continua a coinvolgere non solo i più piccoli, ma anche i giovani e gli universitari, offrendo loro la possibilità di partecipare gratuitamente a conferenze, incontri e laboratori. È un modo per rifarci rivivere quel momento bello e spensierato dell’infanzia, ma allo stesso tempo conoscere qualcosa in più, approfondire, comprendere davvero il valore della scienza e di ciò che ci circonda.
Ogni anno, questo evento riesce a unire generazioni diverse in un unico spazio di condivisione. Ci ricorda che la curiosità non ha età e che imparare può essere ancora un gesto di stupore, non solo di dovere.
Anche quest’anno Genova ci ha regalato un momento di sapere, curiosità e comunità. Un invito a non smettere di fare domande, a lasciarci sorprendere, e a guardare il mondo con quello stesso entusiasmo che avevamo da bambini, perché la scienza, come la meraviglia, non invecchia mai.
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