Prosegue il dibattito sull'ipotesi realizzazione isole azzurre a Sestri Ponente: dopo il via libera tecnico della Direzione Mobilità e il sostegno espresso dai commercianti del quartiere, arriva la netta contrarietà di Lega e Fratelli d’Italia del Municipio VI Medio Ponente, che definiscono la proposta “un provvedimento divisivo, destinato a creare più problemi di quanti ne risolva”.
La sperimentazione, avanzata da Forza Italia, che in Municipio siede tra le forze di minoranza, dovrà ancora approdare, come già anticipato, in consiglio municipale per la discussione e il voto definitivo. Ma il fronte politico che comprende Lega e Fratelli d’Italia si smarca, bocciando l’impostazione del progetto.
“Da una parte si fanno contenti i commercianti, dall’altra si attirano le ire dei residenti che già lamentano la carenza di parcheggi, soprattutto a Sestri Ponente”, dichiarano i rappresentanti di Lega e Fratelli d’Italia Medio Ponente. “Se davvero si vuole aiutare il commercio servono iniziative concrete: ad esempio, accordi con i parcheggi come quello di piazza Oriani, con la prima ora di sosta gratuita per chi acquista nei negozi aderenti al Civ o incentivando i parcheggi di interscambio che riducono la sosta selvaggia nei quartieri, l’inquinamento e aumentano il tempo di permanenza dei visitatori nella delegazione”.
I due partiti propongono dunque “politiche di equilibrio, non nuovi divieti e penalizzazioni per i residenti”. “Ricordiamo che già in passato, con le Giunte di centrosinistra, Genova era stata trasformata in un’unica area blu: un errore che non va ripetuto - aggiungono -. Le isole azzurre possono essere utili ma non in tutti i Municipi, che hanno conformazione e tessuto sociale differenti. Questa proposta, così come formulata, rischia di rendere la vita ancora più difficile ai cittadini di Sestri e Cornigliano”.
E ancora: “Stiamo parlando di quartieri del Ponente e, dopo tutti gli aumenti approvati dalla giunta Salis, dal trasporto pubblico locale ai musei, fino all’Imu sugli affitti a canone concordato, non possiamo accettare che si metta di nuovo mano nelle tasche dei genovesi”.
La conclusione è un invito al confronto: “Servono politiche di equilibrio, non decisioni che spaccano la delegazione”.