Innovazione - 19 novembre 2025, 15:03

Nasce Genova Startup ETS: il Terzo Settore entra in campo per l'innovazione ligure

Presentata oggi al Talent Garden la nuova realtà che accompagnerà le realtà imprenditoriali giovani e i team innovativi. Alberto Clavarino: “Vogliamo portare ricchezza al territorio attraverso gli startupper”.

La mission è chiara: esplorare, sostenere e facilitare i nuovi modelli imprenditoriali. La vision altrettanto: fare di Genova un punto di riferimento non soltanto nazionale per innovazione, creatività e startup.
Questa è la Fondazione Genova Startup ETS, la neo nata realtà del Terzo Settore presentata questa mattina all’interno del Talent Garden dei Giardini Baltimora, tra i luoghi simbolo dell’impegno sociale cittadino.
Non un caso, ma la volontà di sottolineare il legame tra innovazione, comunità e sviluppo sostenibile, così come casuale non è la scelta di costituire una fondazione e non una società.
Al centro della fondazione c’è la visione di Alberto Clavarino: “L’idea nasce da una passione proprio personale, quasi malata per il mondo della startup. Io ho fatto la mia prima startup a Genova nel ’94, quando ancora questo termine era quasi sconosciuto. Ne ho fatte di molto belle, di molto brutte, di molto insignificanti, come tutti quelli che si occupano di startup: ogni tanto va dritta, ogni tanto va storta. Ma se lo hai fatto una volta ti rimane una sorta di germe che non puoi più levarti”.
Dopo aver lasciato una posizione in un’azienda strutturata, ha scelto di fare un passo radicale: “A Pasqua dell’anno scorso ho smesso di lavorare in un'azienda più strutturata e da quel momento ho deciso di dedicare il resto del tempo a fare il massimo possibile per aiutare le startup del territorio”.

La decisione di diventare Fondazione ETS è stata ponderata e simbolica: “Abbiamo deciso di non creare una società, ma di creare una fondazione del Terzo Settore, proprio perché non lo facciamo per arricchirci, ma per far arricchire il territorio attraverso l'arricchimento degli startupper. Cerco di dare un contributo di esperienza a questi ragazzi”.
Oggi la fondazione può contare su tredici professionisti di alto livello che hanno scelto di partecipare gratuitamente, su cinque aziende sostenitrici (Appfactory, Circle Group, Cyber Tribu, Happily, Tag Genova) e su un capitale iniziale necessario per avviare l’iter legale.

Il metodo Clavarino, già noto su LinkedIn, diventa ora struttura: “Io ricevo tutte le settimane 5, 6, 7, 8 startup. Scrivo di loro tutti i giorni, ho un report giornaliero su LinkedIn, faccio interviste e questo per i giovani è nuovo. Pensano di non essere in grado ma in realtà non è così”.
In un anno e mezzo sono già state realizzate oltre cento interviste e più di seicento post dedicati alle realtà emergenti del territorio.
Con la fondazione, questo lavoro diventa stabile e strutturato: i progetti saranno esaminati da un comitato di valutazione interdisciplinare composto da imprenditori, professionisti, docenti, esperti tecnici.
Accanto a lui, c’è Ilaria Scaliti che ha incrociato il cammino di Clavarino e ha portato all’interno della fondazione il suo progetto Women Startup. Socia fondatrice e responsabile della comunicazione della Fondazione, Scaliti ha spiegato che l’idea di unire le due iniziative (Genova Startup e Women Startup) nasce dalla convinzione che per parlare di parità sia necessario costruire un ecosistema che integri prospettive diverse e che possa valorizzare tutti i talenti.


Sappiamo bene che, rispetto ad altri Paesi, le startup in Italia sono ancora poche, soprattutto in Liguria, e che c’è molto lavoro da fare per far crescere una cultura imprenditoriale solida e aperta. Inoltre, la percentuale di imprese femminili è ancora più bassa: per questo abbiamo deciso di unire le forze non come risposta a una difficoltà, ma come scelta di coerenza e lungimiranza. Il nostro impegno è chiaro: contribuire alla nascita e alla crescita di nuove imprese, rafforzare l’ecosistema locale e diffondere una visione di innovazione che sia davvero inclusiva, sostenibile e consapevole”. 
Lo spirito dei nuovi startupper, per Clavarino, è comune: “L’autoimprenditorialità è diventata molto più frequente. I ragazzi oggi hanno meno libidine per il posto fisso, meno libidine per il grande marchio, per la grande organizzazione che vivono come un’ansia”.
E l’orizzonte tecnologico è chiaro: "In questo momento sicuramente l’AI è l’ambito centrale. È un abilitatore straordinario. Consente la democratizzazione del fare impresa: oggi davvero un ragazzo intelligente, con un bel team, può fare cose strepitose senza bisogno di capitali o capannoni alle spalle".
La Fondazione Genova Startup si presenterà ufficialmente domani all’interno della Smart Week con l’evento Crazy For Startup, ospitato nel suggestivo ex ospedale psichiatrico di Quarto.
È un luogo iconico, emozionante. Speriamo di dare un contributo per riportarlo alla vita che meriterebbe”.
Guidati proprio da Scaliti e Clavarino, si alterneranno sul palco Emil Abirascid (Startup Business), Stefano Quintarelli (Rialto Venture Capital), Giorgia Zunino (Innovation Manager), Max Panìco (Rock in Azienda) per raccontare visioni e scenari futuri prima dello speed date tra startup e possibili partner.
Genova Startup nasce con un approccio privato, concreto, quotidiano. Non sostituisce, ma integra l’ecosistema. Non promette miracoli, ma presenza. Non distribuisce fondi, ma competenze, tempo, metodo, supporto.
Per molti giovani potrebbe diventare il primo luogo in cui sentirsi visti, ascoltati, accompagnati.
E per la città potrebbe essere l’inizio di una nuova stagione. “C’è uno spazio di crescita enorme - ha concluso Clavarino -E noi siamo qui per occuparlo”.

Isabella Rizzitano

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