Attualità - 21 novembre 2025, 15:07

ITS ICT Accademia Digitale Liguria, la formazione che guarda al futuro: “Percorsi concreti, laboratoriali e costruiti sui bisogni reali delle aziende”

Allo stand della Fondazione a Orientamenti spazio ai nuovi percorsi post-diploma, alla formazione “learning by doing” e a un progetto immersivo che racconta il futuro delle professioni tech

Allo stand di ITS ICT Accademia Digitale Liguria, nell’ambito della ventesima edizione di Orientamenti, c’è grande movimento tra studenti, docenti e genitori che cercano informazioni per orientarsi in una scelta che inciderà sugli anni a venire. Tra i progetti che attirano l’attenzione c’è anche l’escape room didattica presentata dalla Fondazione, un’iniziativa che ha ottenuto un forte sostegno interno. “La progettualità che presentiamo qui nasce da un lavoro corale e da una direzione che ci ha creduto fin dall’inizio: la direttrice Silvia Alcozer, e il presidente Guido Torrielli hanno sostenuto pienamente il percorso”, spiega Francesca Pignatelli, responsabile dei processi di sviluppo.

Pignatelli racconta cosa rende peculiare questo modello post-diploma, sempre più centrale nel panorama dell’istruzione italiana: “Il nostro ITS è qui con un’area dedicata al sistema regionale degli ITS attivi in Liguria”, spiega. “Proponiamo percorsi altamente professionalizzanti, post diploma, della durata di due anni, incentrati sulla filiera della comunicazione e della tecnologia. Attualmente abbiamo diversi corsi in chiusura e dal primo dicembre 2025 partiranno cinque nuovi percorsi: uno dedicato al mondo digital e social e quattro di carattere puramente informatico, dal full stack alla cyber security, ai big data e data analyst con curvatura sull’intelligenza artificiale, oltre all’IoT”.

Questi percorsi, prosegue, fanno parte di un sistema nazionale attivo dal 2008, parallelo ma non alternativo all’università. Post diploma come l’istruzione accademica, ma con una filosofia differente: “Ciò che davvero caratterizza il mondo degli ITS è la prerogativa di proporre ogni anno percorsi formativi sulla base dell’analisi dei fabbisogni espressi dal tessuto produttivo del territorio. Abbiamo un sistema nazionale con regole comuni, come un tirocinio che copre almeno il 35% delle ore totali, ma anche una didattica totalmente ‘learning by doing’, o ‘work based learning’, che ci permette di proporre piani formativi sempre attuali”.

Il vero punto di forza è infatti il collegamento diretto con le aziende: il settanta per cento dei docenti proviene dal mondo del lavoro e lo stage non è un’aggiunta, ma una parte centrale del percorso. “Quello che ci differenzia davvero molto rispetto all’università - chiarisce - è il grado di performance che dobbiamo rispettare, in particolare rispetto all’inserimento in stage e al livello di occupazione che riusciamo a garantire ai diplomati”.

Anche sul fronte dell’accesso la logica è semplice: percorsi pubblici e gratuiti, finanziati dal Fondo Sociale Europeo e dal Ministero dell’Istruzione, dedicati a chi possiede un diploma di scuola superiore. “Il requisito principale è il diploma e il superamento di una selezione pubblica, che normalmente prevede un test e un colloquio motivazionale. Il candidato esprime la propria preferenza e, una volta superata la selezione, entra in aula”. Un’aula che, però, non assomiglia a quelle tradizionali: “Proponiamo percorsi da 1800 ore, di cui 1000 in aula, ma già dalle prime ore i ragazzi sono a contatto con docenti che provengono dal settore di riferimento, partecipano a progetti con stakeholder, a eventi di settore, in un contesto che è formativo ma anche immediatamente professionale”.

È in questa cornice che appuntamenti come Orientamenti, e la settimana successiva il Job&Orienta a Verona, diventano momenti chiave: non solo vetrine, ma esperienze. “Queste manifestazioni sono per noi l’opportunità di proporre ai ragazzi un percorso più breve ma molto concreto. Non rilasciamo un sesto livello dell’European Qualification Framework come l’università, ma un quinto livello pienamente riconosciuto a livello nazionale e comunitario”.

Per sottolineare questa dimensione pratica e immersiva, l’ITS ICT Accademia Digitale Liguria presenta il progetto che sta diventando il simbolo della nuova programmazione: un’escape room didattica. “È il nostro progetto diamante dell’anno formativo e speriamo che ci accompagni anche nel prossimo. Permette di sperimentare in modo immersivo le principali competenze dei percorsi che presentiamo. Ogni enigma rimanda a un aspetto dei profili professionali che formiamo, rompendo la staticità della presentazione tradizionale”.

L’iniziativa, già presentata al Festival della Scienza, è ora in gara nel contest nazionale ITS 4.0 2025, promosso dal Ministero per stimolare progettualità innovative. “Stiamo concorrendo con questo progetto, sviluppato in collaborazione con Davide Gomba di Officina Innesto, per promuovere ulteriormente attività laboratoriali e progetti costruiti con aziende del settore”.

Il percorso è gratuito per gli studenti e l’ITS sta concludendo le selezioni per i 28 posti disponibili per ciascun corso. Dal primo dicembre partiranno corsi aggiornati e profondamente rinnovati nelle parti più tecniche. “Vi invitiamo a seguirci sui nostri canali social per scoprire il nostro lavoro e tutte le attività collegate al progetto che stiamo presentando qui”.

Dopo anni nel settore della formazione, Pignatelli ha anche un consiglio per chi deve scegliere cosa fare dopo il diploma: “Bisogna interrogarsi davvero su chi si è e su chi si vorrebbe diventare. Non solo su cosa non piace. Seguire l’istinto, ma ponderare le scelte. E soprattutto capire che una decisione può evolvere: si può sbagliare, si può cambiare. Bisogna imparare dalla cultura del fallimento, senza vivere ogni scelta come definitiva”. Per molti dei ragazzi che affollano Orientamenti potrebbe essere proprio questo il primo passo verso una formazione concreta e un futuro nel mondo digitale che cambia.