Non si dice né soddisfatto né insoddisfatto mister Daniele De Rossi. Eppure la sensazione, almeno dal tono di voce e delle risposte, è di bicchiere mezzo pieno dopo il 3-3 maturato in maniera rocambolesca a Cagliari.
Al netto di disattenzioni difensive e occasioni capitali sciupate, quella sciorinata dal Genoa in Sardegna è stata una prova quasi a immagine e somiglianza delle richieste fatte dal tecnico alla vigilia di una gara cruciale per un paio di più che buoni motivi. Da un lato il veder maturare nei novanta minuti che contano il lavoro delle prime due settimane piene di nuova guida tecnica, e dall'altro la necessità di punti per continuare a risalire. Due facce della stessa medaglia che, tutto sommato, possono dirsi rispettate.
«Mi è piaciuto molto l'atteggiamento dei miei, son soddisfatto di aver visto fare cose di quelle preparate in settimana, meglio di quanto fatto con la Fiorentina dove invece c'era tanto cuore ma eravamo mancati di pulizia tecnica. Sono contento perché abbiamo messo tanta intensità, andando in quella direzione del calcio che piace a me» ha detto il tecnico in sala stampa.
Pur senza nascondere qualche traccia di rammarico: «Stavamo gestendo inizialmente bene il vantaggio, certo sarebbe facile dire che dobbiamo subire meno gol perché 5 in 2 partite sono tanti. L'atteggiamento che chiedo ci espone comunque ai rischi però credo ci dia tanto altro in più - ha ammesso -. Poi ci sono anche gli avversari che ad esempio sul 3-2 hanno fatto un gran gol; oppure il 2-2 ma forse lì anch'io avrei dovuto chiedere più attenzione. In cuor mio però, in fondo, non mi dispiace che i ragazzi abbiano avuto la voglia di spingersi avanti a cercare ancora il gol. Chiaro che mi sarebbe piaciuto vincere, anche giocando peggio, perché di punti abbiamo bisogno. Sono rammaricato perché abbiamo fatto una partita in cui ci stava anche una vittoria. Però mi ricordo che il gol del 3-3 è arrivato su un'episodio fortuito a nostro favore ma con un portiere che qualche parata prima l'aveva fatta. Sono né contento né scontento, so da uomo di calcio che queste partite si possono perdere».
A salvare il Grifone dalle sue sviste difensive però stavolta ci ha pensato un reparto avanzato che qualche segnale di vitalità in più, soprattutto sul cambio modulo, lo sta dando. Ma non solo. «Gli attaccanti? Mi sono piaciuti quelli che hanno giocato dall'inizio ma anche quelli che sono subentrati stavolta - ha proseguito De Rossi -. Oggi abbiamo visto un'ottima prestazione da parte di tutti, e arriveranno i momenti in cui da queste prestazioni arriveranno anche i gol. Ostigard? La mentalità di andare in avanti a cercare il gol ce l'ha dentro. Non dimentichiamoci anche di chi le calcia quelle palle, così riusciamo a sfruttare le caratteristiche di chi poi va dentro a colpire di testa. Poteva fare anche il 4-3 all'ultimo e allora saremmo stati davvero contenti (ride, ndr)».
Tra tutti i giocatori ritrovati appieno, il tecnico ha quindi avuto parole al miele anche per Thorsby: «E' un calciatore e mi sembra, per quel poco che l'ho potuto conoscere in questi giorni, anche un uomo di spessore, un leader dello spogliatoio che quando parla dice la cosa giusta e quando gioca fa le cose ben fatte. A volte giocherà, altre metteremo una squadra più tecnica, ma lui è positivo nell'atteggiamento e nelle prestazioni».






