Gen Z - il mondo dei giovani - 23 novembre 2025, 09:30

Gen Z - Il mondo dei giovani - Black Friday: entusiasmo in calo, consumi in aumento

Una giornata di 'occasioni imperdibili' che non stupiscono più, che però resiste come simbolo del modo in cui cerchiamo risparmio, gratificazione e piccoli desideri da concederci

Gen Z - Il mondo dei giovani - Black Friday: entusiasmo in calo, consumi in aumento

Ogni domenica 'La Voce di Genova', grazie alla rubrica ‘Gen Z - Il mondo dei giovani’, offre uno sguardo sul mondo dei ragazzi e delle ragazze di oggi. L'autrice è Martina Colladon, laureata in Scienze della Comunicazione, che cercherà, settimana dopo settimana, di raccontare le mode, le difficoltà, le speranze e i progetti di chi è nato a cavallo del nuovo millennio.

Negli ultimi anni novembre è diventato sinonimo di una sola cosa: saldi, promozioni, sconti anticipati e soprattutto Black Friday. Un evento che un tempo sembrava quasi un piccolo capodanno del consumo, capace di generare attese febbrili e una certa eccitazione collettiva. Le persone salvavano link, compilavano liste dei desideri, confrontavano prezzi settimane prima: quel giorno rappresentava davvero “l’occasione dell’anno”.

Oggi, però, qualcosa è cambiato. L’entusiasmo non è più lo stesso. Non perché il Black Friday sia scomparso dalla cultura pop – anzi, è ovunque – ma perché il consumismo ha finito per saturare tutto, rendendo ogni giorno simile al precedente. La logica del “compra ora” non si concentra più in una singola settimana: è diventata un sottofondo costante.

Sui social, gli sconti si materializzano già da metà ottobre, spesso travestiti da “prepariamoci al Black Friday” o “early access”. E l’effetto sorpresa, inevitabilmente, si perde. Per molti, il Black Friday non è più un evento speciale, ma una delle tante tappe di un commercio che vive di offerte continue. In un mondo in cui ogni mese sembra fatto di promozioni, è difficile riconoscere quali siano vere occasioni e quali il risultato di un prezzo ritoccato ad arte.

Nonostante ciò, il culto del Black Friday non è morto, anzi convive con questa disillusione generale. C’è ancora una fascia di persone – e non è affatto piccola – che attende questo periodo con convinzione. Sono quelli che si trattengono per mesi, aspettando di acquistare quel prodotto di cui hanno davvero bisogno; quelli che monitorano le fluttuazioni di prezzo, che controllano le offerte con metodo, che usano il Black Friday come alleato per risparmiare su oggetti utili e costosi. Per loro questo appuntamento rimane fondamentale, una strategia concreta più che un impulso consumistico.

E poi ci sono gli “entusiasti moderati”, quelli che ogni anno ripetono: “Tanto non compro nulla”, per poi farsi convincere da un’offerta last minute o da un video virale che promette l’affare del secolo. In fondo siamo anche figli di un internet che normalizza l’acquisto come forma di gratificazione personale, come se fosse il modo più immediato per sentirsi parte di qualcosa.Il ruolo dei social, infatti, è centrale: ogni piattaforma si riempie di contenuti dedicati al Black Friday, tra consigli, codici sconto, haul e liste di “prodotti da comprare assolutamente”. Non solo brand e creator spingono in questa direzione, ma anche i nostri feed, bombardati da pubblicità sempre più personalizzate, ci spingono verso un consumo impulsivo. Proprio qui nasce l’ambiguità del Black Friday contemporaneo: è un’occasione, sì, ma anche una tentazione continua, difficile da ignorare.

Eppure, nonostante questo sovraccarico, una parte di entusiasmo resta. Peralcune persone il Black Friday è ancora una piccola tradizione moderna: un  momento per concedersi qualcosa che altrimenti sarebbe rimasto in sospeso; un’occasione per completare i regali di Natale senza stress; un modo per sentirsi preparati, aggiornati e, in qualche modo, partecipi. Sono forse proprio queste diverse sfumature a mantenere in vita il Black Friday. Non è più il giorno delle “scontistiche folli” che ricordiamo di dieci anni fa, ma rimane uno specchio fedele delle nostre abitudini di consumo: chi compra sempre e chi solo quando serve, chi approfitta degli sconti e chi li guarda con sospetto, chi si lascia trascinare dal trend e chi invece resiste.

Forse l’entusiasmo è diminuito, ma il bisogno – o la voglia – di trovare un’occasione continua a essere forte. Anche perché, tra promesse di risparmio e desideri sospesi, il Black Friday è diventato molto più di una giornata di shopping: è un fenomeno culturale che rivela come viviamo il consumo oggi, e come probabilmente continueremo a viverlo, tra entusiasmo, stanchezza e una buona dose di curiosità.

Martina Colladon

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