I Voltini del Centro Civico 'Buranello' tornano ad animarsi di arte e cultura per ospitare una mostra, la seconda allestita in poche settimane, questa volta dedicata al pittore Carlo Piterà.
Ispirato dai maestri rinascimentali e dal surrealismo, affascinato dal simbolismo e dalle arti divinatorie, Piterà torna nella sua città dopo il successo registrato per l'esposizione del suo ciclo pittorico su 'La savana', dedicato al rapporto tra uomo e natura. E questa volta torna ospite del Centro civico con un progetto curato insieme a 'La Strada dell’Arte' e alla Comunità di Sant'Egidio.
'Randagi' il titolo della personale che ha inaugurato sabato pomeriggio alle 17 e che consiste in un percorso espositivo, curato nei particolari da Stefano Calandriello e dall'associazione culturale 'La Strada dell’Arte', che sarà un'immersione nell'universo dell'artista, accompagnata da musiche originali del compositore Alessandro Rossi. "Un legame virtuoso tra cultura, umanesimo ed inclusione sociale", per Sant’Egidio che ha dato il suo supporto all'esposizione.
Piterà questa volta esplora il tema degli ultimi, in una ricerca di risposte che coinvolga il pubblico invitandolo a non fermarsi alla superficie di un'immagine ma puntando a provocare una riflessione.
E c'è una frase, citata accanto al titolo della mostra, che fa da fil rouge spiegando il collegamento tra le tele e il percorso artistico. Riprende le parole di Albert Einstein: "Il mondo è un luogo pericoloso, non a causa di chi compie il male, ma per coloro che osservano senza intervenire".
La mostra conta una trentina di opere dedicate alle figure, umane e animali, che popolano le città, le periferie e i margini, gli angoli meno visibili, nascosti o volutamente ignorati nella vita di ogni giorno.
Pietrà, originario di Catanzaro ma cresciuto artisticamente a Genova, è artista cosmopolita: ha esposto all'estero, in Italia tra gli altri anche al Palazzo Ducale di Piacenza, a Genova a Palazzo Tursi.
Ora torna nella sua città portando il suo lavoro, costituito da un racconto in più capitoli per esplorare le città e l'animo umano, tra protagonisti sfuggenti, vite che si sfiorano ma non si incontrano, fragilità e resistenza, luci e buio nel quale spesso non si posa lo sguardo per fretta o per volontà di non guardare.
"Randagi" resterà aperta al pubblico da domani fino al 6 dicembre, giornata conclusiva con apertura straordinaria, visitabile gratuitamente ogni giorno dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 18.30.






