“Pseudologia fantastica” e “mistificazione della crisi’.
Non ha usato giri di parole il vicesindaco e assessore al Bilancio e alle Partecipate Alessandro Terrile per definire la lettura che la minoranza di centrodestra sta dando della crisi di AMT e lo ha ribadito nel corso del consiglio comunale odierno che ha visto tornare al centro la realtà economico-finanziaria dell’azienda del trasporto pubblico genovese, al centro di un acceso e lunghissimo confronto in aula.
Il dibattito nasce dalle critiche dell’opposizione sulla nuova politica tariffaria e sulla mancata condivisione delle scelte con il Consiglio comunale. Il capogruppo di Vince Genova Pietro Piciocchi ha parlato di “mancanza di condivisione istituzionale e sociale del provvedimento” e denuncia che la decisione di modificare radicalmente le tariffe sarebbe stata annunciata prima in conferenza stampa, senza confronto in aula e senza un passaggio politico adeguato. A suo avviso, il tema riguarda migliaia di famiglie e avrebbe dovuto essere discusso apertamente, anche alla luce delle prerogative del Consiglio.
Sulla stessa linea il consigliere Lorenzo Pellerano (Noi Moderati), che torna a ribadire il valore delle politiche di incentivazione del trasporto pubblico adottate negli anni passati, ma chiede chiarezza sui conti di AMT e sui reali effetti della nuova impostazione tariffaria, temendo che un aumento eccessivo degli abbonamenti possa ridurre l’utenza e gli introiti invece che aumentarli.
Il confronto si accende ulteriormente con gli interventi della maggioranza, che ribaltano l’accusa e puntano il dito sulla gestione precedente. Il consigliere Filippo Bruzzone (Lista Civica Silvia Salis Sindaca) ha parlato apertamente di “mondo di favole” raccontato dal centrodestra e ha elencato numeri che, a suo dire, dimostrerebbero una situazione già compromessa negli anni passati: bilanci in rosso, debiti crescenti e scelte ritenute irresponsabili come l’acquisto dei filobus senza infrastrutture pronte.
A fare sintesi e a marcare politicamente il punto è stato Alessandro Terrile, che è entrato nel merito con toni durissimi. “Sono un po’ allibito - ha affermato - perché la discussione che ho sentito oggi dalla minoranza sembra rimuovere completamente le condizioni di contesto, cioè la situazione di crisi gravissima che a fine giugno il collegio sindacale ha portato all’attenzione della città”. Terrile ha ricordato come, secondo Deloitte, AMT non avesse le risorse nemmeno per arrivare a fine mese, al punto da ipotizzare il rinvio del pagamento delle polizze assicurative e dei fornitori, senza che neppure queste misure fossero sufficienti a garantire la sopravvivenza finanziaria dell’azienda.
Il vicesindaco ha poi elencato dati che definisce incontrovertibili: nel 2016 AMT aveva debiti pari al 23% del fatturato, mentre nel 2023-2024 si sarebbe arrivati al 67%, con un’esposizione di 147 milioni su 219 milioni di fatturato. “Questo è il gioiellino che ci avete consegnato”, incalza, ricordando anche il caso dei filobus parcheggiati e inutilizzati, con costi aggiuntivi a carico della collettività.
Terrile ha ribadito: “Io credo di stare davanti a una questione che si chiama pseudologia fantastica, l’abituale, prolungata e ripetuta produzione di mistificazioni spesso di natura complessa e fantasiosa”. Un’accusa diretta alla narrazione dell’opposizione, colpevole, secondo lui, di negare la realtà dei numeri e di ostacolare un confronto basato sui fatti.
Terrile ha ribadito la linea della Giunta: le decisioni sono dolorose ma necessarie per salvare AMT, garantire il servizio e tutelare lavoratori e utenti. “Ci assumiamo tutte le responsabilità - ha concluso - non arretreremo a difesa degli utenti, dei lavoratori e del patrimonio dell’ente perché AMT è un grande patrimonio storico ed economico dell’ente e faremo di tutto per sostenerla e custodie questo patrimonio”.






