Attualità - 01 dicembre 2025, 09:26

Ex Ilva, è ancora protesta: lavoratori in strada e città spezzata in due

Modifiche alla viabilità in tutta l’area di Cornigliano

E’ partito alle 9 è partito il corteo dei lavoratori dell’Ex Ilva, con conseguenti modifiche alla viabilità in tutta l’area di Cornigliano: via Acri, strada Guido Rossa, piazza Savio e le vie limitrofe sono state interessate da chiusure e deviazioni. La mobilitazione che arriva all’indomani del vertice al ministero del Made in Italy, dove è stato tracciato uno scenario tutt’altro che rassicurante per il futuro dello stabilimento genovese.

La tensione è alta e le organizzazioni sindacali preannunciano nuove iniziative se non arriveranno garanzie chiare.

Dopo il vertice al ministero del Made in Italy a Roma, il quadro che si delinea per lo stabilimento ex Ilva di Genova Cornigliano appare tutt’altro che rassicurante - spiega Nicola Appice, Rsu Fm Cisl -. Le informazioni fornite dal governo, in attesa dell’arrivo di nuovi investitori, indicano una prospettiva di riduzione significativa delle attività: la produzione della banda stagnata resterà a Genova, mentre quella dello zincato verrebbe tagliata di circa 200mila tonnellate e trasferita allo stabilimento di Novi Ligure. Secondo quanto emerso, il cosiddetto “ciclo corto” dovrebbe essere limitato ai primi mesi del prossimo anno, con un inevitabile calo della produzione proprio a Cornigliano. Ma tra i lavoratori cresce il timore che questa fase provvisoria diventi permanente, con un doppio ridimensionamento che riguarderebbe sia i volumi lavorati sia l’occupazione. Da Taranto continuerà comunque ad arrivare materiale, anche se in quantità molto contenute, permettendo di mantenere attiva – seppur su livelli minimi – la linea della latta. Resta invece confermato lo stop completo alla zincatura, ora indirizzata esclusivamente al sito di Novi Ligure. In sostanza, il futuro immediato si traduce in una riduzione estrema della capacità produttiva: a Cornigliano rimarrebbero operativi solo 585 addetti, 70 impegnati nella formazione, ma senza alcuna prospettiva chiara” conclude.

Federico Antonopulo

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