Attualità - 02 dicembre 2025, 08:00

Borgoratti perde la sua storica cartoleria, il 31 dicembre chiude 'Antonella' dopo cinquantasei anni di attività

Una storia iniziata nel 1969 dal padre della titolare Antonella Vallebona e diventata un punto di riferimento per generazioni: “Avrei voluto passare il testimone, ma dopo due anni di trattative non si è concluso nulla e così abbasserò definitivamente la saracinesca”. Con la chiusura, scompare l’unica cartoleria rimasta nel quartiere

Borgoratti perde la sua storica cartoleria, il 31 dicembre chiude 'Antonella' dopo cinquantasei anni di attività

La Cartoleria Antonella di piazza Rotonda è uno di quei negozi che a Borgoratti “ci sono sempre stati”, un punto fisso tra quaderni, penne e volti familiari. Fondata dal padre di Antonella Vallebona nel 1969, ha accompagnato intere generazioni di studenti e famiglie del quartiere. Ora, però, dopo cinquantasei anni, quella saracinesca sta per chiudersi: il 31 dicembre sarà l’ultimo giorno di attività, al termine di due anni di tentativi falliti di cedere il negozio a qualcuno disposto a raccoglierne l’eredità.

Sono 47 anni che lavoro qui, perché mio padre ha aperto la cartoleria nel 1969 in occasione dell’apertura della scuola e dopo le superiori sono venuta qui a lavorare. A malincuore chiuderà a fine mese, il 31 dicembre, nonostante siano due anni che lavoro sopra per venderlo ma ad oggi nulla di fatto”, racconta Antonella, con una lucidità che lascia trasparire tutta la fatica della decisione.

Le motivazioni, spiega, sono molteplici: “Innanzitutto è per età pensionabile perché io ho 64 anni e sono in pensione da due anni, e poi soprattutto perché finché uno ha un po’ di vita, mi fa piacere. Io fortunatamente potrei dire che il negozio lavora bene, ci vorrebbe un’iniezione di persone giovani e social capaci di prendere le redini dell’attività. Io sono da rapporti personali, in stile vecchio stampo. E poi la pressione fiscale molto elevata. Il lato economico, pur prendendo la pensione che spetta a noi commercianti, non è facile. Tra costi, che son sempre più elevati, non è semplice. Avrei voluto, ripeto, passare l’attività, oltre al fatto che si lavora abbastanza, anche per una questione affettiva, essendo una storia la nostra lunghissima”.

Con la sua chiusura, scompare di fatto l’ultima cartoleria di zona: “Negli anni ’80 ce n’erano almeno quattro, oggi sono l’ultima: l’highlander di piazza Rotonda”.

Una decisione sofferta, arrivata dopo molti tentativi di cedere l’attività: “Chiuderò definitivamente il 31 dicembre. Trattative molte, ma di fatto nulla di concluso, e così il negozio chiuderà definitivamente. Non sapremo cosa ci verrà, speriamo una cartoleria di nuovo”.

I ricordi, però, restano il vero patrimonio di una vita dietro al bancone: “Ne ho bellissimi, soprattutto i miei bimbi. Perché io organizzavo laboratori creativi, di cucito creativo e decoupage, con grandi e piccoli. Ho dei foglietti dove mi scrivono ‘ti voglio bene’. E poi bimbi che sono diventati adulti. Ho cresciuto una generazione, da piccoli e oggi vengono grandi con i loro figli”.

Borgoratti, intanto, è cambiata profondamente: “Il quartiere secondo me, ed io qui ci sono nata, cresciuta e vissuta, è diventato più una zona di passaggio. Un po’ perché tutti si spostano con i propri mezzi: persone che camminano a piedi sono poche. Chiudendo, stanno venendo diverse persone, perfino da Campomorone. Credo sia comunque ovunque così. Meno negozi ci sono, meno persone passano a piedi e viceversa. Qui a Borgoratti ci stiamo chiudendo purtroppo come negozi”.

Il 31 dicembre non chiuderà solo un’attività commerciale, ma un luogo di comunità, un presidio umano, una storia fatta di rapporti personali e generazioni cresciute tra quaderni, matite e laboratori creativi. Una bottega che, più di tutte, raccontava il volto autentico del quartiere.

Federico Antonopulo

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