Attualità - 10 dicembre 2025, 10:53

Riforma sanità, sindacati in presidio permanente davanti al consiglio regionale

Cgil, Cisl e Uil contestano la fusione delle cinque Asl in un unico ente: “Non servono organigrammi nuovi, ma più personale e assistenza capillare”

Giornata calda a Genova per la sanità regionale: mentre in via Fieschi il consiglio affronta una maratona di voti sulla contestata riforma del sistema sanitario, Cgil, Cisl e Uil hanno convocato un presidio permanente sotto le finestre dell'assemblea. Il nodo centrale dello scontro: la fusione delle cinque aziende sanitarie locali in un unico ente regionale, provvedimento che i sindacati giudicano un accentramento mascherato da efficientamento.

La seduta, iniziata ieri, prosegue oggi senza limiti di orario. Il testo aveva superato i passaggi in giunta a inizio novembre e nel Consiglio delle autonomie a fine mese, ma l'opposizione delle sigle confederali non si è mai attenuata.

Il segretario Cgil Maurizio Calà contesta l'impostazione stessa dell'intervento: il vero problema della Liguria sarebbe la fuga di residenti dai territori mal serviti, non la frammentazione amministrativa. Gli operatori, sostiene, avrebbero bisogno di colleghi in più, non di organigrammi rivisti. La regione più anziana d'Italia richiede capillarità nell'assistenza ai cronici, non concentrazione di funzioni.

Sulla stessa linea Luca Maestripieri, segretario generale Cisl Liguria: "Una riforma era necessaria e utile, ma non affrontandola in questo modo e sbrigandola in pochi giorni. Una riforma così complessa e anche così ambiziosa nei titoli. Occorreva aprire un'interlocuzione forte con le forze sindacali, con chi rappresenta le istanze di chi fa vivere la sanità ogni giorno. Non è stato fatto; è un'occasione persa. Rischia di essere una riforma che non sarà un cambio di passo. Questa - conclude Maestripieri - è una riforma che viene portata in approvazione senza la voce di chi lavora, di chi ogni giorno tra mille difficoltà garantisce prestazioni per la salute di tutti i cittadini liguri".

"Siamo qui stamattina per protestare contro la riforma della sanità regionale, voluta dalla giunta regionale attuale - commenta Massimo Scaletta della Cgil-Fp - Riteniamo che sia un errore molto grave quello di centralizzare tutte le attività di direzione della sanità a livello genovese. Si dà sempre meno spazio ai territori che già adesso soffrono situazioni precarie e si cerca di risparmiare su aspetti secondari".

In qualsiasi caso "il problema è quello dei finanziamenti. I finanziamenti sono ridotti a livello nazionale verso le Regioni e quindi le Regioni si trovano a cercare soluzioni impossibili in questo caso. Abbiamo contestato Bucci a Savona al San Paolo, e lo ribadiamo oggi contro una riforma che penalizza intere aree e non trova soluzioni per i grandi plessi ospedalieri - afferma Scaletta - Questa riforma provoca una doppia penalizzazione: contro i cittadini e i loro diritti alla salute, e contro i lavoratori che non avranno benefici dal punto di vista delle loro condizioni". 

Duro l'affondo della Uil: secondo Riccardo Serri e Giovanni Bizzarro, la riforma spalanca le porte ai privati nella governance sanitaria. Alba Lizzambri dei pensionati Uil evoca una sanità a due velocità, con gli anziani abbienti tutelati e i fragili abbandonati.

I sindacati chiedono lo stop dell'iter per avviare un confronto vero su organici, mobilità del personale e tutela del servizio pubblico.

Redazione

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