Politica - 10 dicembre 2025, 12:48

Approvata la riforma della sanità, ma solo con i voti del centrodestra: le opposizioni fuori dall’aula in segno di protesta

"L’ultimo giorno chiarisce bene il senso della riforma, con la volontà della Giunta Bucci di non ascoltare i lavoratori della sanità ligure e i loro rappresentanti" afferma il consigliere del Pd Andrea Orlando

Foto Ansa

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La riforma della sanità ligure passa oggi al Consiglio regionale, ma non senza tensioni. L’opposizione ha deciso di abbandonare i lavori della seduta in segno di protesta, denunciando la volontà della Giunta Bucci di non ascoltare i lavoratori del comparto sanitario.

La manifestazione di protesta, organizzata da Cgil, Cisl e Uil, aveva visto la partecipazione dei lavoratori sia sugli spalti dell’aula consiliare sia davanti all’ingresso del palazzo. "L’ultimo giorno chiarisce bene il senso della riforma, con la volontà della Giunta Bucci di non ascoltare i lavoratori della sanità ligure e i loro rappresentanti – ha dichiarato il consigliere del Pd Andrea Orlando – Una riforma fatta per le burocrazie, il Mef e la sanità privata. Vogliono fare una riforma sopra la testa dei lavoratori e dei cittadini. Noi non vogliamo confonderci con questo atto, perciò abbandoniamo i lavori dell’aula". 

Sugli spalti, i lavoratori hanno scandito più volte "vergogna, vergogna" in segno di dissenso. Nonostante la protesta, la riforma è stata approvata con i voti del solo centrodestra, senza il sostegno delle opposizioni.

“Questa riforma, voglio ribadirlo, ha come obiettivo quello di utilizzare meglio le risorse e incrementare quelle a disposizione della cura, dei territori, dei servizi ai malati e ai cittadini. La nostra è una scelta di responsabilità nei confronti dei liguri: per questo la direzione scelta è quella di unificare quello che non ha senso mantenere frammentato, cioè funzioni amministrative, tecniche e di supporto, il cosiddetto back office, tutto quello che non è a diretto contatto con il cittadino e il malato. Al contrario avviciniamo e rafforziamo i servizi alle persone: presìdi, distretti, medicina di base, cure domiciliari e presa in carico dei pazienti cronici restano dove devono stare, vicini alle persone e alle comunità. Questo è possibile adottando una regia unica, per standardizzare i processi, ridurre sprechi, liberare energie professionali e reinvestire risorse nell’assistenza, per una sanità più efficiente e quindi più equa e sempre di più al servizio delle persone. Cinque aziende sanitarie rischiano di generare frammentazione, duplicazioni, diseguaglianze e costi amministrativi che sottraggono risorse ai servizi. Un’unica Asl permette di predisporre un sistema sanitario più semplice da governare, con condizioni e retribuzioni uniformate al rialzo a livello regionale e che, nelle declinazioni operative delle cinque Aree sanitarie locali, sarà più vicino alle persone, più forte nelle cure territoriali e più competitivo nell’alta specialità ospedaliera”, ha affermato il presidente della Regione Liguria Marco Bucci

L’approvazione oggi in Consiglio regionale della riforma del Servizio Sanitario Regionale rappresenta "un passaggio storico per la Liguria – dichiara l’assessore alla Sanità Massimo Nicolò –. Con questo provvedimento compiamo una scelta chiara e netta: dotare la nostra regione di un sistema sanitario moderno, integrato e realmente capace di rispondere alle sfide del presente e del futuro. La Liguria è la regione più anziana d’Europa: un dato che non possiamo più limitarci a citare, ma che siamo chiamati a governare con responsabilità politica e visione strategica. L’invecchiamento della popolazione comporta un aumento della fragilità, della complessità clinica e della domanda di servizi territoriali: esigenze che un sistema frammentato non sarebbe più in grado di soddisfare. Con questa riforma superiamo definitivamente la dispersione organizzativa e costruiamo un modello unitario, fondato su una governance regionale forte, capace di guidare il cambiamento e garantire equità e qualità delle cure. È una riforma che semplifica, avvicina e rende più efficace l’intero sistema: un passo avanti decisivo per offrire ai cittadini risposte concrete, non burocrazia. E voglio dirlo con chiarezza: abbiamo portato a casa questa riforma che non è un semplice intervento tecnico, ma il frutto di una scelta coraggiosa, che rimette al centro la persona e il diritto alla salute. È una riforma che guarda lontano, che protegge il futuro dei liguri e che rende il nostro Servizio sanitario più sostenibile, più efficiente e realmente vicino a chi ogni giorno chiede assistenza e attenzione”.

I gruppi di maggioranza: "Condanniamo il comportamento irresponsabile e strumentale delle opposizioni durante la discussione sulla riforma della sanità"

"I sindacati erano già stati ascoltati nelle opportune sedi e hanno già avuto ampie garanzie da parte del presidente della Giunta di proseguire il confronto: la richiesta delle minoranze di sospendere la seduta per “audire” nuovamente i manifestanti è stata solo un pretesto per tentare di bloccare i lavori dell’aula. L'occupazione dell’aula da parte delle opposizioni, unita al continuo disturbo di uno sparuto gruppetto di iscritti alla CGIL – che avrebbe dovuto limitarsi ad assistere – ha raggiunto limiti inaccettabili, con l’obiettivo evidente di intimidire e impedire il regolare svolgimento dei lavori dell’Assemblea regionale. Sono poi irricevibili le gravi accuse di "fascismo" rivolte al presidente e alla maggioranza da esponenti della minoranza politica e sindacale, che con il loro comportamento dimostrano il massimo disprezzo per le istituzioni democratiche. Ancora una volta il Pd preferisce muoversi come braccio politico della CGIL, che ha ormai ufficialmente assunto le sembianze di un partito anziché svolgere il proprio compito di tutela dei lavoratori che dice di rappresentare. La maggioranza andrà avanti con serietà e determinazione, senza farsi condizionare da queste provocazioni e da metodi che nulla hanno a che fare con il confronto democratico". 

Opposizione: "Inaccettabile il no della destra all'audizione dei sindacati in consiglio regionale, ennesimo gesto antidemocratico e di prevaricazione per approvare una riforma che provocherà disordine e caos"

"L’ultimo giorno di consiglio sulla riforma della sanità - dichiara il consigliere regionale PD Andrea Orlando dopo essere uscito dall’aula insieme a tutta l’opposizione - è esattamente la spia dello spirito di questa riforma, fatta esclusivamente per le burocrazie per il Ministero dell’Economia e delle finanze e per la sanità privata, chiarisce bene il senso di questa legge, senza ascoltare i lavoratori che semplicemente chiedevano un ulteriore confronto. Questa riforma non darà nessun beneficio ai cittadini, sacrificherà i territori più marginali, umilierà il ruolo dei sindaci, non costruirà una sanità territoriale e non darà un euro in più da investire sulla ricerca sul lavoro e la produttività dei servizi. Oggi si è detto con una forza enorme che cosa vogliono fare: una riforma portata avanti sopra la testa dei cittadini  e dei lavoratori. Noi non abbiamo voluto confonderci con questo atto. Abbiamo cercato di dare il nostro contributo per limitare i danni, ma dobbiamo prendere atto che i danni non possono essere limitarti. Nelle prossime settimane continueremo a girare per spiegare le nostre proposte e la strada che si sarebbe dovuta percorrere e che percorreremo in futuro. Perché questo riforma non andrà lontano perché è contro i lavoratori e i malati ed è destinata al fallimento. Provocherà disordine e caos”.

Oggi "abbiamo assistito a una delle pagine più brutte del consiglio regionale. Bastava sospendere il consiglio per un quarto d’ora e audire i sindacati con i capigruppo per dare un segno di apertura e ascolto. Invece questa destra con un gesto arbitrario e antidemocratico ha deciso di continuare la seduta del consiglio rifiutando ogni richiesta di dialogo arrivata dai sindacati. Siamo profondamente indignati da questo atteggiamento che ha confermato quello he era chiaro fin dall’inizio: questa destra voleva approvare questa riforma in fretta e furia senza contraddittorio e senza alcuna modifica. L’obiettivo era svolgere il compitino chiesto da Ministero e così hanno fatto, votando da soli in aula la riforma e bocciando gli emendamenti presentati dalle opposizioni. Oggi si sono votati al loro riforma sanitaria senza le opposizioni, perché noi siamo con i lavoratori e i cittadini liguri per una sanità pubblica accessibile a tutti" sottolinea il capogruppo PD Armando Sanna.

Il percorso dello "sfascia-sanità è iniziato male ed è finito peggio. Prima si è scritta una legge fondamentale senza ascoltare i territori, i lavoratori, gli utenti e i comitati, poi si è votato senza accettare il minimo confronto con gli operatori della sanità che hanno manifestato durante il consiglio regionale. Bucci è andato avanti come uno schiacciasassi: era giusto e doveroso che ascoltasse le preoccupazioni e i suggerimenti dei sindacati. Questa legge avrà una portata enorme su tutta la sanità ligure, sui pazienti e sui lavoratori. Per migliorare davvero la qualità del servizio, bisognava tenere conto delle esigenze dei cittadini, dei loro bisogni e della loro necessità di cura. Tutti aspetti ignorati da Bucci e dalla sua maggioranza, che si sono mostrati sordi davanti al grido di dolore dei liguri davanti al disastro sanitario”, dichiarano Selena Candia, capogruppo regionale di AVS, e Jan Casella, consigliere regionale di AVS.

La situazione questa mattina "era diventata insostenibile. In queste settimane - aggiunge il capogruppo della Lista Orlando Presidente Gianni Pastorino - abbiamo provato in tutti i modi a portare contributi seri, ma di fronte a un atteggiamento della maggioranza che oggi ha scelto di non ascoltare nemmeno la presenza dei lavoratori, siamo arrivati al punto di rottura. Per questo, come opposizione, abbiamo abbandonato l’aula. Avevamo detto fin dall’inizio che questa riforma non nasceva da un vero confronto. E oggi ne abbiamo avuto la prova definitiva. Ora come sostenuto da Andrea Orlando torneremo nei posti di lavoro, torneremo nei territori, faremo assemblee per spiegare cosa c’è davvero dentro questa legge, le sue contraddizioni e i danni che può produrre. Perché così com’è, questa riforma rappresenta un regalo alla sanità privata e una penalizzazione pesantissima per la sanità pubblica. In 65 giorni si pretende di cancellare cinque ASL e costruirne una sola, senza il coinvolgimento delle parti sociali, degli ordini professionali, dei sindaci. In un Paese normale prima si fanno i tavoli tecnici e poi, nel tempo, si mettono a regime le riforme. Qui invece si parte il 2 gennaio senza nemmeno l’uniformità dei sistemi informatici”.

“Denunciamo la miopia del centrodestra e del presidente del Consiglio regionale - dichiara il capogruppo del Movimento Cinque Stelle Stefano Giordano -  che ha rifiutato di ascoltare in audizione le lavoratrici e i lavoratori della sanità, i primi a essere pesantemente colpiti dalla riforma Bucci. Siamo davanti a una pagina tra le più buie di questa legislatura – forse di tutte le legislature liguri. È inaccettabile che il centrodestra si permetta di bollare come “fascista” chi, in modo pienamente democratico, ha cercato di dare voce a chi ogni giorno manda avanti la sanità pubblica. Ascoltare, aprire un confronto, raccogliere le testimonianze di operatori, ordini professionali, parti sociali e cittadini non è un atto eversivo: è alta democrazia. E invece oggi abbiamo visto l’esatto contrario. Il presidente del Consiglio regionale avrebbe dovuto garantire un percorso trasparente e partecipato. Non lo ha fatto. Si è comportato da sottoposto di Bucci e ha trasformato il confronto in un muro contro muro, mettendo in moto una brutta pagina politica, sostituendo il dialogo con l’arroganza. E tutto questo mentre fuori da quest’aula ci sono le vere voci che andavano ascoltate: i cittadini che restano per 8-10 giorni nelle aree di emergenza prima di essere ricoverati; i pazienti e gli operatori sanitari che ogni giorno rischiano la vita perché mancano condizioni minime di sicurezza nei Pronto soccorso; le persone che prenotano una visita dermatologica e trovano come primo appuntamento disponibile nell’estate del 2027. Questa è la realtà della sanità ligure, questa è la sofferenza sulla quale si dovrebbe intervenire”. 

Redazione


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