Toni accesi in Comune dopo l’ultima Commissione Bilancio, dove un passaggio dell’intervento dell’assessore alla Mobilità Emilio Robotti ha innescato la dura reazione dei gruppi di centrodestra e del gruppo misto. Secondo l’opposizione, la Giunta Salis si preparerebbe a introdurre un nuovo aumento delle tariffe della sosta nelle blu area, in particolare nel centro cittadino.
I consiglieri contestano quella che definiscono “l’ennesima stangata ai danni dei cittadini genovesi”, ricordando che nel luglio 2017 la prima Giunta Bucci aveva ridotto la tariffa oraria da 2,50 a 1,30 euro, introducendo anche la frazione oraria. Nel mirino della minoranza non solo la possibile revisione della sosta, ma una serie di aumenti già applicati in questi mesi: “Non sono bastati l’aumento dell’IMU, l’aumento dell’IRPEF, le tariffe dei musei più alte, l’aumento dei biglietti degli autobus: un vero e proprio salasso quotidiano somministrato in soli sei mesi di Amministrazione Salis. Ora basta con la sistematica vessazione dei cittadini genovesi”, dichiarano.
Accuse rispedite al mittente dall’assessore Robotti, che interviene con una nota per “ristabilire la verità dei fatti”. “Leggo con sorpresa quanto dichiarato e diffuso dai gruppi di opposizione, parole che travisano in modo evidente quanto da me dichiarato durante l’ultima Commissione Bilancio di questa mattina. È doveroso quindi ristabilire la verità dei fatti. Innanzitutto, non è stato annunciato alcun aumento delle tariffe della sosta nelle blu area, né tantomeno è stato presentato un piano che preveda incrementi immediati”, afferma l’assessore.
Robotti spiega di essersi limitato a valutare negativamente la scelta della precedente amministrazione di ridurre le tariffe nel centro cittadino: “In Commissione ho semplicemente spiegato che la scelta di abbassare drasticamente le tariffe della sosta in centro è stata una decisione sbagliata, perché rischiava di mettere in grave difficoltà una partecipata come Genova Parcheggi e perché rappresentava un incentivo all’uso del mezzo privato nelle zone già più congestionate della città”.
L’assessore lega quella scelta anche alla situazione del trasporto pubblico: “Quella riduzione delle tariffe si è sommata al progressivo smantellamento del trasporto pubblico locale avvenuto durante gli anni della precedente maggioranza. Oggi ci troviamo a dover ricostruire un servizio che dovrebbe essere all’altezza della sesta città d’Italia e che invece richiede interventi strutturali e tempo per tornare competitivo”.
Poi una precisazione sul modello di mobilità: “Scoraggiare l’uso eccessivo del mezzo privato non significa obbligare i cittadini a utilizzare il trasporto pubblico. Significa metterli nelle condizioni di poter scegliere, lavorando su alternative reali ed efficienti. È un approccio sostenuto anche dai dati, come dimostra una recente ricerca di Confindustria che ho citato nel mio intervento”.
Infine, sulla revisione del Piano della Sosta: “Ho risposto a una domanda specifica sulla tempistica e ho ribadito che non si tratta di una priorità in questo momento. Non abbiamo fissato alcuna data né definito alcuna modifica tariffaria, perché sarebbe irresponsabile intervenire senza prima garantire un servizio di trasporto pubblico adeguato”.
E conclude con un affondo politico: “Attribuire a queste spiegazioni un ‘regalo di Natale’ sotto forma di aumenti è un’operazione puramente propagandistica. L’Amministrazione non intende vessare i cittadini, ma offrire loro un sistema più efficiente e una città più vivibile. Invito quindi l’opposizione a mantenere il confronto sul piano della verità e della responsabilità amministrativa”.






