Attualità - 11 dicembre 2025, 18:36

Corruzione in Liguria, chiesto il rinvio a giudizio per diciotto. C'è anche l'ex braccio destro di Toti

Matteo Cozzani andrà alla sbarra insieme a Paolo Piacenza, presidente dell'Autorità di sistema portuale dei mari Tirreno meridionale e Ionio, i gemelli Maurizio e Arturo Angelo Testa, Stefano Anzalone, allora consigliere regionale, e Umberto Lo Grasso, ex consigliere comunale a Genova

Corruzione in Liguria, chiesto il rinvio a giudizio per diciotto. C'è anche l'ex braccio destro di Toti

La procura di Genova ha chiesto il rinvio a giudizio per 18 persone coinvolte nel filone bis dell'inchiesta per corruzione che a maggio 2024 aveva portato agli arresti domiciliari di Giovanni Toti, l'allora presidente della Regione Liguria.

Il procuratore aggiunto Federico Manotti e il sostituto Luca Monteverde hanno chiesto il processo, tra gli altri, per Matteo Cozzani, l'allora ex braccio destro di Toti e capo di gabinetto, per Paolo Piacenza, presidente dell'Autorità di sistema portuale dei mari Tirreno meridionale e Ionio, per i gemelli Maurizio e Arturo Angelo Testa, Stefano Anzalone, allora consigliere regionale, e Umberto Lo Grasso, ex consigliere comunale a Genova. L'udienza preliminare potrebbe essere fissata a febbraio.

Gli imputati (difesi dagli avvocati Massimo Ceresa Gastaldo, Maurizio Mascia, Gennaro Velle, Maurizio Barabino, Celeste Pallini, Pietro Bogliolo, Fabiana Cilio, Gilua Liberti, Mario Iavicoli ed Emanuele Olcese) potranno anche decidere di chiedere riti alternativi.

Cozzani è accusato dai pm genovesi di corruzione elettorale con l'aggravante di aver agevolato la criminalità organizzata per il presunto voto di scambio con i 'riesini' ai quali avrebbe promesso posti di lavoro in cambio di voti ad alcuni candidati della lista Toti, e di corruzione semplice per la vicenda legata ad Esselunga. I fratelli Testa sono accusati con Cozzani di voto di scambio con l'aggravante mafiosa. A Piacenza è contestato di non avere denunciato l'occupazione abusiva da parte dell'imprenditore portuale Aldo Spinelli della porzione dell'ex carbonile e il riempimento abusivo di quelle aree. Uno degli elettori ha chiesto la messa alla prova ammettendo di avere ricevuto promesse di lavoro da Anzalone in cambio di voti.

Nei mesi scorsi Giovanni Toti ha patteggiato una pena di due anni e tre mesi tramutati in oltre 1600 ore di lavori di pubblica utilità. Hanno patteggiato anche Spinelli (tre anni e tre mesi) e l'ex presidente dell'Autorità portuale Paolo Emilio Signorini (tre anni e cinque mesi).

Redazione La Voce di Genova

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