Genova dice addio a una delle sue figure più autorevoli e appassionate nel campo della tutela e della valorizzazione del patrimonio artistico.
Giovanna Rotondi Terminiello si è spenta ieri, all’età di ottantasette anni. Ex soprintendente per i Beni artistici e storici della Liguria, critica d’arte e docente universitaria, Rotondi Terminiello è da sempre stata una figura attiva nello studio e nella salvaguardia dell’arte e della cultura genovese.
Capace di visioni ampie, ha saputo coniugare il rigore scientifico all’impegno civile per restituire alla città numerosi eventi e approfondimenti in campo culturale.
A lei si devono alcune delle grandi mostre che, negli anni Novanta, riportarono Genova al centro del dibattito artistico nazionale. Emblematica resta l’esposizione Genova nell’età barocca, curata nel 1992 insieme a Ezia Gavazza alla Galleria Nazionale di Palazzo Spinola, in occasione delle Colombiane ma numerosi sono stati i suoi studi, le sue pubblicazioni e molto altro.
Rotondi Terminiello è stata soprintendente per vent’anni, dal 1976 al 1996, segnando una stagione decisiva per la tutela del patrimonio ligure. Il suo lavoro ha lasciato tracce profonde: monumenti restaurati, progetti coordinati, pubblicazioni scientifiche e iniziative di divulgazione che ancora oggi costituiscono un punto di riferimento.
Accanto all’attività istituzionale, non ha mai smesso di dedicarsi alla formazione. Dal 1996 al 2006 ha insegnato Storia e tecnica del restauro all’Università di Genova, nel corso di laurea in Conservazione dei Beni Culturali. Un impegno che ha proseguito anche in UniAuser, nell’area arte, cultura e spettacolo, portando la conoscenza del patrimonio a pubblici diversi, dagli studenti universitari agli adulti animati da passione e curiosità.
Figlia di Pasquale Rotondi, storico dell’arte, funzionario e restauratore, Giovanna aveva ereditato dal padre un amore viscerale per l’arte e una straordinaria determinazione. Durante la Seconda guerra mondiale, Pasquale Rotondi aveva salvato circa diecimila opere d’arte italiane, sottraendole ai bombardamenti e al saccheggio nazista, mettendo a rischio la propria vita.
Un’eredità che la figlia ha onorato diventando, dal 1996, presidente della giuria del premio nazionale “L’Arca dell’Arte. Premio Rotondi ai Salvatori dell’Arte”, riconoscimento dedicato a chi si adopera per la tutela dei beni culturali in tempi difficili.
Abitava nel centro storico, in piazza della Posta Vecchia, e per i vicoli di Genova si è sempre battuta in prima persona. A lei si deve il primo recupero della Maddalena, in una visione che univa arte, città e vita quotidiana.
“Giovanna l’avevo incontrata per la prima volta negli anni del Liceo Colombo - ha scritto l’assessore alla Cultura Giacomo Montanari - ci aveva raccontato l'incredibile storia di suo padre, Pasquale Rotondi, uno dei funzionari che, a rischio della propria vita, contribuirono a salvare l'immenso patrimonio artistico italiano dalle mani dei nazisti. […]. In questi lunghi anni di lavoro sul patrimonio UNESCO è stata guida, confronto, spirito critico, amica e confidente. La si incontrava sempre, nel cuore del centro storico che mai ha abbandonato, sempre con un’idea o una segnalazione su progetti e luoghi. A volte è stata anche una severa ammonitrice, come il suo carattere certamente spingeva a farla apparire. Eppure, mai le sue parole erano scollegate dal desiderio di dare ulteriore valore, di conoscere più a fondo e di proteggere il patrimonio della città”.
Anche la sindaca di Genova Silvia Salis ha voluto esprimere il proprio cordoglio per la scomparsa di Rotondi Terminiello: "A nome dell’amministrazione comunale esprimo sentito cordoglio per la scomparsa di Giovanna Rotondi Terminiello, dal 1976 al 1996 Soprintendente per i Beni Artistici e Storici della Liguria, intellettuale di grandissima rilevanza e di altrettanta umanità. Una donna dal carattere deciso, animata da una inesauribile passione per Genova, e da una spiccata generosità. Ai familiari va tutta la vicinanza della nostra giunta e della città tutta".
"Porterò con me le chiacchierate in piazza delle Vigne, e le email con consigli, critiche e suggerimenti – ha ricordato il vicesindaco, Alessandro Terrile - Genova perde una protagonista di grande rilievo, che ha speso la vita a difendere il patrimonio artistico e culturale della nostra città".






