Ogni martedì uno spazio per raccontare l’impegno, le storie e i volti di chi, ogni giorno, si mette al servizio degli altri: con la nuova rubrica 'Buone Azioni', vogliamo dare voce alle associazioni, alle cooperative sociali, ai gruppi di volontari e a tutti coloro che costruiscono solidarietà sul territorio, spesso lontano dai riflettori ma con un impatto concreto nella vita delle persone. La rubrica sarà un viaggio settimanale nel cuore del Terzo Settore, per conoscere chi fa la differenza e capire come ciascuno può contribuire, anche con un piccolo gesto.
Da un gruppo di amici animati da entusiasmo e voglia di fare a un’Associazione di Promozione Sociale con quaranta volontari attivi: la storia di Cittadini Sostenibili dimostra che, spesso, i percorsi capaci di generare risultati importanti nascono proprio da piccoli passi condivisi. A raccontare l’evoluzione del progetto è il presidente Andrea Sbarbaro: “Tutto è nato nel 2017. All’inizio eravamo un gruppo informale di amici, tutti già attivi nel volontariato o con esperienze nella comunicazione. Ci accomunava la voglia di fare cose concrete, di provare a incidere davvero sulla città”. Al centro dell’azione, fin dagli albori, c’è infatti l’idea di creare un laboratorio di cittadinanza attiva, dove la sostenibilità smette di essere uno slogan e diventa una serie di scelte concrete e accessibili.
Con il passare del tempo, e grazie a una risposta sempre più ampia da parte dei volontari, nel 2020 viene compiuta la scelta di formalizzarsi in associazione di promozione sociale. “Diventare un’associazione ci ha permesso di essere più trasparenti, di avere uno statuto, delle responsabilità chiare, e soprattutto di poter dialogare con le istituzioni, partecipare a bandi, costruire progetti strutturati - spiega Sbarbaro-. Finché sei un gruppo informale fai cose belle, ma quando devi interfacciarti con il Comune o con altri enti, la prima domanda è: chi siete?”.

Oggi Cittadini Sostenibili conta circa una quarantina di soci e una ventina di volontari attivi, con un’età media di circa trent’anni, ma con un arco generazionale che va dai 22 ai 56. Un’associazione piccola nei numeri, ma molto ramificata nei temi: energia e clima, economia circolare, mobilità sostenibile, verde urbano, cittadinanza attiva. Ambiti diversi, tenuti insieme da un approccio comune: tradurre la sostenibilità in strumenti pratici.
Tra i progetti più identitari ci sono le mappature cittadine, disponibili sul sito dell’associazione nella sezione 'Consigli sostenibili'. Vere e proprie guide operative che rispondono a una domanda semplice ma cruciale: da dove comincio? “Le persone sono benintenzionate, ma sono anche abitudinarie, hanno poco tempo e vite complicate. Se rendi il cambiamento difficile, non parte. Se invece lo rendi semplice e immediato, allora sì”. Da qui la mappa dei luoghi dove riparare oggetti come elettrodomestici, computer, cellulari, scarpe, per contrastare la cultura dell’usa e getta; o quella sugli acquisti sostenibili, che mette insieme negozi locali, servizi nazionali, fornitori di energia, banche e assicurazioni, offrendo alternative concrete a chi vuole ridurre il proprio impatto ambientale e sociale. Non solo elenchi, ma storie: realtà che hanno fatto scelte coerenti, spesso coraggiose, intrecciando sostenibilità ambientale, giustizia sociale e lavoro. “Vogliamo raccontare le esperienze che migliorano davvero questo pianeta: tipografie che lavorano con il carcere, utilizzano carta certificata, energia rinnovabile, consegne in bici elettrica. Raccontare queste storie è fondamentale, anche per contrastare un clima di disperazione che spegne le persone”.
Un altro tassello centrale è il 'Kit attivismo', una guida pensata per spiegare come muoversi nella complessità amministrativa cittadina: come organizzare una manifestazione, una pulizia di spiaggia, come attivare un patto di collaborazione con il Comune, quali permessi servono e a chi rivolgersi. “Il potere dei cittadini non è solo il voto ogni cinque anni: esistono strumenti potentissimi, spesso poco conosciuti”. Tra questi le piattaforme comunali Segnalaci e Proponiti, che Cittadini Sostenibili valorizza e spiega nel dettaglio. Strumenti che rendono le segnalazioni tracciabili e pubbliche, responsabilizzando le istituzioni e restituendo voce ai cittadini. “Sono servizi potentissimi, perché danno davvero potere: tutto è pubblico, tutto è verificabile”.

Non mancano esempi concreti di risultati ottenuti. Come la realizzazione di un parcheggio per biciclette nato da una semplice proposta inviata al Municipio da un gruppo di cittadini. O il cambio di banca da parte di un ordine professionale, dopo una segnalazione legata al tema delle cosiddette “banche armate”. “Non imponiamo nulla, ma offriamo informazioni, e poi ognuno sceglie. Ed è proprio questo che genera consapevolezza”.
Negli ultimi mesi, grazie a un finanziamento della Chiesa Valdese, le mappature nate a Genova stanno per essere estese anche alle altre città liguri, da Imperia a La Spezia. Un passaggio importante, seguito in particolare da Marianne Romani e Antea Guzzi, entrambe attive nel direttivo, che segna una crescita non solo geografica ma anche progettuale.
Accanto al lavoro sul territorio, Cittadini Sostenibili porta avanti anche un’intensa attività educativa. Laboratori nelle scuole, percorsi didattici sulla sostenibilità, incontri con studenti di diverse età. Un impegno sostenuto anche da realtà come il Genoa CFC, che ha finanziato un progetto educativo attraverso un’asta benefica in occasione della Giornata della Terra. “Lavorare con bambini e ragazzi è fondamentale - sottolinea il presidente -perché costruisce basi che durano nel tempo”.
L’associazione ha la sede legale presso l’abitazione di Sbarbaro, ma opera stabilmente al Centro Banchi Genova, in piazza De Marini, e fa parte della rete di La Casa nel Parco a Villa Gavoglio, uno spazio di comunità al Lagaccio, dove spesso si tengono eventi e iniziative.
In questi anni Cittadini Sostenibili ha ricevuto riconoscimenti, menzioni e premi, come quello per l’innovazione promosso da Celivo e Confindustria, e ha attirato l’attenzione di media nazionali: le loro mappature sono state citate anche da Luciana Littizzetto nel corso di una trasmissione radiofonica su Radio Deejay, contribuendo a dare ulteriore visibilità a un progetto nato dal basso. Ma, come sottolinea lo stesso Sbarbaro, “il riconoscimento conta fino a un certo punto: quello che resta è il cambiamento, anche piccolo, che passa dalle scelte quotidiane”.
“Il mondo è complesso- conclude Sbarbaro - e nessuno ha il tempo di approfondire tutto. Ma se dai alle persone strumenti semplici, alternative praticabili, allora la voglia di fare la propria parte emerge. E spesso basta questo per innescare un cambiamento più grande”.









