Attualità - 01 dicembre 2021, 07:37

Unire l'ecommerce e il commercio tradizionale è possibile grazie a 'Peeki', la startup di due giovani genovesi

Peeki è un punto di aggregazione virtuale per negozi fisici, nato da poco, ma che conta già decine di attività che hanno deciso di sposare il progetto finanziato da Ligur Capital.

Unire l'ecommerce e il commercio tradizionale è possibile grazie a 'Peeki', la startup di due giovani genovesi

E' possibile mettere insieme due realtà apparentemente distanti come il commercio tradizionale e l'ecommerce? Sì, secondo i due giovani imprenditori genovesi Davide Fenati e Luca Putti, creatori di 'Peeki', un punto di aggregazione virtuale per negozi fisici, nato da poco, ma che conta già decine di attività che hanno deciso di sposare il progetto finanziato da Ligur Capital.

"Registrarsi su peeki.it è molto semplice, ci vogliono dieci minuti, ed è gratuito - spiega Davide Fenati - Appena fatto si ha la possibilità di associare uno o più punti vendita. Il vantaggio è quello di beneficiare della visibilità e del traffico che viene veicolato sulla piattaforma. Con Peeki si ha quindi un canale online, senza bisogno di dover creare un proprio sito per l'ecommerce, con gli investimenti che servirebbero. Noi attiviamo campagne pubblicitarie e portiamo gli utenti all'interno di questo 'market place' condiviso, su cui navigano e decidono dove fare i propri acquisti".

Fenati, imprenditore under 30, come il suo socio, e come il responsabile tecnico e cto della start-up, Francesco Musso, il terzo giovane realizzatore di Peeki, fino a pochi mesi fa lavorava in Fincantieri, che ha lasciato per dedicarsi alla nuova avventura. "Peeki nasce dal voler mettere insieme il canale online e quello offline, fino a oggi visti come rivali", spiega.

Lo stesso sindaco di Genova Marco Bucci, recentemente ha auspicato la collaborazione tra il commercio online e quello tradizionale. "La nuova tendenza è la commistione tra i due, - conferma Fenati - questo è quello su cui crediamo: il cliente si informa online, ma il fine è quello di portarlo in negozio, dove effettivamente compra il prodotto".

Tra i negozianti che ne fanno parte, l'idea è stata accolta in maniera molto positiva. "Al momento è gratuito per le attività che vogliono iscriversi, un'opportunità da cogliere, una vetrina che permette di raggiungere una clientela che vuole informarsi comodamente stando a casa, ma prima di acquistare vuole toccare con mano il prodotto", continua l'imprenditore.

Peeki punta sui buoni regalo, i cosiddetti 'gift voucher'. L'utente fa una ricerca per nome del negozio, per categoria merceologica o per brand. A quel punto viene fatto un filtraggio delle attività che corrispondono ai parametri di ricerca, ci si ritrova all'interno dello shop e si può acquistare un gift voucher, il cui importo può essere scelto in un range definito dal negoziante. Al cliente viene riconosciuto un cashback del 5%, gli viene generato un qr code che mostrerà al negoziante al momento dell'acquisto.

"Il trend sui gift voucher è nettamente in salita. Si stima che tra il 2020 e il 2028, il mercato in Italia salirà da 5,7 a 16 miliardi. La pandemia, e la digitalizzazione che ne è conseguita ha spinto molto verso questo fenomeno", commenta Fenati.

Secondo alcuni sondaggi, il 69% delle persone intervistate in Italia vorrebbero ricevere un gift voucher a Natale. "Questo perché è comodo per chi lo regala, non si è legati al singolo prodotto e si evitano regali non graditi, dall'altra parte chi lo riceve ha la flessibilità di spenderlo come meglio crede", conclude il creatore di Peeki.

Redazione

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