Attualità - 08 maggio 2024, 15:55

Ponte Somalia, il Tar accoglie il ricorso dei terminalisti e dei cittadini: no al trasferimento dei depositi chimici

La pronuncia dei giudici amministrativi era attesa da settimane. Un bruttissimo colpo nell'iter avviato dal Comune e tanto voluto dal sindaco Bucci

Ponte Somalia, il Tar accoglie il ricorso dei terminalisti e dei cittadini: no al trasferimento dei depositi chimici

Dopo settimane di attesa, nel pomeriggio è stata ufficializzata la decisione del Tar Liguria in merito allo spostamento dei depositi chimici da Multedo a Ponte Somalia, a Sampierdarena. 

Si tratta di un bruttissimo colpo nell'iter avviato dal Comune e tanto voluto dal sindaco Bucci. La conferma ufficiale è arrivata dal presidente del Municipio Centro Ovest Michele Colnaghi, che aveva presentato, insieme ai cittadini di Sampierdarena uno dei ricorsi che è stato accolto dai giudici amministrativi, oltre a quelli presentati da Sampierdarena Olii e da Silomar. “Una bella soddisfazione - commenta Colnaghi - il nostro contributo è stato essenziale. Il ricorso che abbiamo presentato partiva dalla procedura iniziale, perché era stato fatto un adeguamento tecnico funzionale: ho qualcosa in porto e lo sposto da qui a lì. Noi, invece, abbiamo sempre detto che avrebbero dovuto modificare il Piano regolatore portuale, perché quella banchina era destinata a tutt’altro, quindi non potevano prendere una cosa nuova come i depositi e metterli in un luogo dedicato alla cellulosa o comunque allo sbarco di altri materiali. 

La notizia di oggi azzera completamente la procedura: prima dovrà essere modificiato il piano, poi effettuare la Valutazione di impatto ambientale. Insomma, riparte tutto da zero. E siamo pronti a fare un altro ricorso, se questo avvenisse”.

ECCO LE MOTIVAZIONI CONTENUTE NELLA SENTENZA

Lo spostamento dei depositi chimici a Ponte Somalia, come scrivono i giudici del Tar nella sentenza avrebbe costituito diverse violazioni, primo fra tutti lo stanziamento economico per il trasferimento dei depositi che costruirebbe un ‘inammissibile aiuto di Stato’.

Inoltre, il trasferimento sarebbe illegittimo in quanto ‘finalizzato a rimuovere una situazione di promiscuità tra attività produttive e residenziali del quartiere di Multedo, quindi a perseguire un obiettivo di natura urbanistica estraneo al programma straordinario’.

Ancora ci sarebbe un ‘eccesso di potere per carenza di istruttoria, travisamento del fatto, difetto di motivazione e illogicità manifesta’.

Lo spostamento dei depositi Superba renderebbe necessaria una variante sostanziale le piano regolatore portuale e, in questo caso, non si potrebbe far leva sugli adeguamenti tecnici funzionali con importanti conseguenze come la violazione del divieto di realizzare depositi di oli minerali sulle calate dei porti.

Sarebbe poi violata l’ordinanza 32/2021 della Capitaneria di Porto, nuovamente con ‘eccesso di potere’ che vede il divieto del transito di navi cisterna che portino prodotti infiammabili o esplodenti.

Eccesso di potere’ è la locuzione che torna più spesso, come si legge nella sentenza. Sarebbe eccesso di potere per contraddittorietà con il nuovo documento di pianificazione strategica del sistema che sì vuole uno spostamento da Multedo ma non indica un’area, rinviando al piano regolatore del porto.

La delibera sarebbe illegittima anche perché fondata sull’erroneo presupposto degnerete all’assenso incondizionato espresso dall’attuale concessionaria dell’area portuale di Ponte Somalia.

Vizi di vario tipo che inficiano i decreti commissariali che hanno stanziato trenta milioni di euro per lo spostamento e che non tengono conto dei requisiti di sicurezza che prevedono l’insediamento di impianti ad alto rischio di incidente in zone del porto adeguate.

Fermo restando che - si legge - come si evince dagli scritti difensivi, le criticità determinate dalla presenza dei depositi chimici nel quartiere di Multedo sono affrontate da decenni, la controinteressata afferma di aver profuso ‘sin dagli anni ’80, i massimi sforzi e affrontando ingentissimi investimenti per attuare la delocalizzazione degli impianti dal quartiere di Multedo all’area portuale’. Ciò conferma che si tratta di una problematica preesistente al cosiddetto ‘Decreto Genova’ che ha attributo poteri straordinari al Commissario per la ricostruzione per contrastare gli effetti negativi per i traffici portuali” conseguenti al crollo del Morandi.

Ma le valutazioni comparative ta i traffici a ponte Somalia e quelli che si sarebbero svolti in seguito  non sono stati fatti e quindi la tesi difensiva secondo cui l’operazione avrebbe solo ricadute positive, decade.

Gli atti di approvazione sono dunque illegittimi e devono essere annullati per quanto riguarda la ricollocazione.

Il Tar ha dunque accolto il ricorso e ha deciso di annullare i decreti del Commissario straordinario nelle parti in cui si parla di ricollocazione dei depositi chimici con conseguente allocazione di risorse finanziarie; la delibera del Comitato di gestione dell’autorità portuale e del parere concluso del consiglio superiore del lavori pubblici. 

LA VICENDA 

Il lungo dibattito relativo a Ponte Somalia e alla collocazione in questo sito dei depositi costieri di Carmagnani e Superba vede il suo inizio a dicembre 2021, quando il sindaco di Genova Marco Bucci annunciò ufficialmente l’opzione sampierdarenese come luogo in cui trasferire i depositi di Multedo. Fin dal principio i cittadini residenti hanno espresso la loro ferrea opposizione, scendendo in piazza in numerose circostanze. In prima linea le Officine Sampierdarenesi, allora guidate da Gianfranco Angusti, che ha combattuto la battaglia finché la sua malattia glielo ha reso possibile, e i tanti comitati cittadini. Il timore è sempre stato di carattere ambientale, vista la vicinanza delle abitazioni all’area in cui avrebbero dovuto trovare spazio i depositi. “Ovunque sia possibile ma non sotto le case. I depositi vanno tolti da Multedo, ma non devono venire collocati a due passi dalla città di Sampierdarena. Punto e basta” aveva dichiarato Angusti in un’intervista del giugno 2022. Da allora tante manifestazioni in piazza, i confronti con Autorità di Sistema Portuale, la decisione di presentare il ricorso al TAR (la prima udienza era stata fissata per il 15 marzo 2023), gli interventi dei consiglieri comunali e regionali che hanno messo in evidenza le criticità del progetto, lo stop del Ctr, il comitato tecnico regionale, che aveva rilevato problemi soprattutto legati al tema della sicurezza, in particolare il travaso delle sostanze chimiche dalle navi agli impianti di stoccaggio. Fino a oggi, mercoledì 8 maggio, quando i giudici hanno interrotto il lungo iter con l’accoglimento del ricorso. 

Files:
 sentenza tar ponte somalia (217 kB)

Isabella Rizzitano e Chiara Orsetti

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