Proseguono i lavori di ribaltamento a mare di Fincantieri e, dopo le costanti segnalazioni dei cittadini per quanto concerne il rumore ma anche i danni causati dalle vibrazioni evidenziate come vere e proprie 'scosse di terremoto', e le due riunioni pubbliche organizzate dall'amministrazione comunale, intervengono direttamente sul tema anche i volontari del Circolo Operaio di Sestri.
I volontari del Circolo, inoltre, hanno invitato tutta la comunità locale a partecipare all'assemblea indetta il prossimo martedì 18 febbraio ore 18 presso il Teatro Verdi, durante la quale sarà possibile un altro confronto sul tema.
"Siamo cittadini di Sestri, alcuni di noi da più generazioni. Ultimamente si è discusso e si è parlato sui giornali di presunti problemi di convivenza tra il cantiere navale e gli abitanti del quartiere", si legge nella nota, che prosegue così: "Prima di tutto ci teniamo a dire che siamo orgogliosi come lo erano i nostri vecchi che le navi più belle del mondo siano prodotte proprio qui, nella nostra delegazione. leri erano i transatlantici "Roma", "Rex", "Andrea Doria". Oggi sono grandi navi modernissime, ammirate da tutti, che danno prestigio al nostro quartiere".
Per i volontari, Genova Solidale, quindi "è un bene che il cantiere si espanda e si sviluppi portando nuovi posti di lavoro per i giovani. Per le prospettive di Sestri i vantaggi superano in larga misura gli svantaggi"
"Il fatto che questi gioielli del mare siano prodotti da operai, ingegneri e tecnici provenienti da tutto il mondo non dovrebbe né scandalizzare né stupire: a causa del pesante calo demografico le leve di giovani italiani sono in calo costante da parecchi anni", proseguono, precisando che "Sestri allora si apre al mondo, accoglie nuovi giovani con le loro famiglie e i nostri figli e nipoti vanno in scuole multietniche".
Per quanto concerne il tema della convivenza fra diverse culture "non solo non è un problema, ma è anzi un'opportunità di confronto e arricchimento per tutti! I lavoratori genovesi si trovano quotidianamente fianco a fianco con colleghi di decine di nazionalità differenti, accomunati sia da un giusto orgoglio per ciò che producono che dalla difesa del salario e delle condizioni di vita attraverso le loro organizzazioni sindacali", proseguono.
Sempre nella nota, ricordano l'evento durante il quale i cittadini oltre dieci anni fa sono scesi in piazza per Fincantieri: "Qualche "smemorato" lo avrà dimenticato, ma noi invece ce lo ricordiamo bene: più di dieci anni fa, quando il cantiere rischiava seriamente di chiudere come forse qualcuno ancora oggi si augura tutta Sestri si è schierata in difesa del lavoro. In prima fila, accanto a noi, c'erano proprio i lavoratori immigrati delle ditte", scrivono.
"Sappiamo che se il quartiere si sviluppa ci può essere qualche attrito, ed è ovvio che la prossimità con una grande realtà industriale può creare dei disagi: Comune ed Enti Locali siano allora presenti e vigili! I problemi vanno però affrontati con serenità, senza che qualche spacciatore di paura magari guardando alla prossima tornata elettorale, la faccia diventare una questione di nazionalità o di colore della pelle. Siamo convinti che anziché "mugugnare" sia molto più utile rafforzate le iniziative di carattere sindacale all'insegna dell'unità dei lavoratori italiani e non, dipendenti diretti e delle dittee intensificare le attività di volontariato che i Circoli Operai e le molte associazioni presenti sul territorio portano già avanti a beneficio delle tante famiglie in difficoltà", concludono nella nota.






