Il progetto della funivia di Forte Begato, nato con il nome di “Funivia dei Forti”, non può essere interrotto. Come si legge su Repubblica, a differenza dello SkyMetro della Val Bisagno, la progettazione è a uno stadio avanzato, sono stati firmati contratti con l’impresa appaltatrice e alcune opere preliminari sono già state eseguite. Un’eventuale cancellazione esporrebbe il Comune di Genova al rischio di penali onerose.
La conferma della fattibilità è arrivata anche dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che lo scorso giugno ha comunicato il via libera formale. La lettera ministeriale, datata 6 maggio e indirizzata alla Direzione di Area Progettazione e Pianificazione Territoriale del Comune, rappresentava l’ultimo parere tecnico mancante. La Commissione di Sicurezza, nella seduta del 5 maggio, ha sottolineato la necessità di verifiche progressive su vari aspetti dell’impianto, ma ha autorizzato l’avvio delle attività propedeutiche e delle prime lavorazioni.
L’opera, finanziata con oltre quaranta milioni di euro, era stata un punto cardine delle Giunte Bucci e Piciocchi tra il 2022 e il 2024. La previsione originaria prevedeva un tracciato dalla Stazione Marittima a Forte Begato, passando per via Bari e attraversando il quartiere del Lagaccio. È proprio qui che negli anni si è concentrata la maggiore opposizione da parte della cittadinanza, contraria ai piloni previsti e favorevole invece a interventi di riqualificazione come l’allargamento di via del Lagaccio e la trasformazione dell’ex caserma Gavoglio.

Alla luce delle contestazioni e delle istanze locali, la nuova Giunta guidata da Silvia Salis sta valutando modifiche. L’assessore ai Lavori Pubblici Massimo Ferrante lavora a una soluzione che possa ridurre l’impatto dell’opera e allo stesso tempo rispettare gli impegni assunti. L’ipotesi principale è quella di concentrare l’intervento sul secondo lotto del progetto: un impianto più leggero con partenza da via Bari e arrivo a Forte Begato, cancellando il tratto iniziale dalla Stazione Marittima.
Su questo punto interviene l’ex vicesindaco Pietro Piciocchi, tra i principali promotori dell’opera, che ricorda come “ogni modifica dovrà passare da una nuova approvazione ministeriale” e sottolinea che “il progetto ha senso solo nella sua interezza”. Secondo Piciocchi, alleggerire l’intervento potrebbe essere una strada praticabile, a patto che sia accompagnata da opere richieste dal quartiere e che non venga esclusa, in prospettiva, la realizzazione del primo lotto.
La funivia è stata uno degli argomenti meno trattati durante la recente campagna elettorale, ma resta centrale nell’agenda cittadina. Sul progetto pende inoltre un ricorso al Tar, che sarà discusso a dicembre. Nel frattempo, la nuova amministrazione si trova a bilanciare le richieste dei residenti con la necessità di non perdere fondi già stanziati e di rispettare i vincoli contrattuali.






