"Il 20 settembre raggiungerò i miei cento anni di vita. Grazie per il bel regalo che mi avete anticipato": così Giordano Bruschi, noto come il partigiano Giotto, uno degli ultimi partigiani a essere ancora in vita, si è rivolto nel pomeriggio di oggi agli organizzatori della fiaccolata di ieri sera a difesa della Palestina e contro ogni guerra. Giotto ricorda, con commozione, come non sia stato possibile "partecipare personalmente, però ero presente con tutto il mio cuore. Una mobilitazione di cinquantamila persone. Grazie a chi ha donato e grazie a Music For Peace e ai camalli genovesi del Calp".
Il partigiano che, senza stancarsi mai, continua a portare nelle scuole la propria testimonianza, e anche in ogni contesto dove le forze glielo permettono, osserva: "Abbiamo ritrovato le parti migliori di questa città solidale, accogliente, partigiana, coraggiosa. Mi piace pensare che la mia vita passata sempre in trincea sia servita a qualcosa e immaginare che forse un altro mondo sia ancora possibile".
Forte di una memoria storica ad ampio spettro, Giotto ricorda un parallelo con il passato: "Con la manifestazione dei quarantamila per la Palestina, Genova ritorna protagonista della solidarietà internazionale. E io voglio ricordare la manifestazione, questa volta in solidarietà con il Vietnam, del 17 novembre 1973, quando una nave intera con migliaia di tonnellate di aiuti salpò da Genova per portare aiuti della città e dell’Italia al Vietnam. Si chiamava Australe ed era una nave della Cooperativa Garibaldi. L’iniziativa fu organizzata da Luciano Sossai, allora a capo del Circolo Luigi Rum e parteciparono due grandi esponenti politici italiani dell’epoca, Riccardo Lombardi e Giancarlo Paietta. Per la prima volta ci fu una grande solidarietà internazionale che si è ripetuta ieri con la marcia dei quarantamila in solidarietà della Palestina".
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