Attualità - 11 settembre 2025, 09:05

Amt a rischio, subito venti milioni per stipendi e fornitori

Il presidente Berruti lancia l’allarme: "In cassa solo seicento mila euro". Attesi dodici milioni dal Mase e otto dalla Città Metropolitana, ma i fondi sono bloccati da una delibera regionale mancante

Amt a rischio, subito venti milioni per stipendi e fornitori

Nelle casse di Amt ci sono appena 600mila euro, a fronte di un fabbisogno di 20 milioni per il mese di settembre. È la situazione critica descritta dal nuovo presidente dell’azienda di trasporto pubblico genovese, Federico Berruti, che ha inviato una lettera ai soci, Città Metropolitana e Comuni di Genova, Rapallo, Santa Margherita Ligure, Chiavari, Lavagna e Sestri Levante, chiedendo un intervento immediato.

I fondi attesi sono 12 milioni dal Ministero dell’Ambiente, come contributo legato alla mobilità elettrica, e 8 milioni dalla Città Metropolitana per il contratto di servizio. Ma i trasferimenti non sono ancora arrivati. "L’obiettivo minimo di settembre – spiega Berruti – è garantire il pagamento del fondo pensioni, degli stipendi e dei fornitori in arretrato".

La ripartizione delle spese è chiara: 7 milioni per il fondo pensioni entro il 15 settembre, altri 7 per stipendi e Tfr entro il 22, e 6 per fornitori e premi assicurativi. Senza questi soldi, Amt non è in grado di rispettare le scadenze.

Il blocco dei fondi ministeriali, attesi dal 2023, è dovuto a una delibera ancora mancante della Regione, che deve girare le risorse al Comune. Una trafila burocratica che rischia di trasformarsi in scontro politico tra Regione e Comune, mentre i fornitori – alcuni già in crisi per i mancati pagamenti – alzano l’allarme. "Stiamo lavorando senza sosta per evitare il peggio", fanno sapere da Palazzo Tursi. Ma i numeri, al momento, restano questi.

Redazione

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