Prosegue oggi, e continuerà per tutti i venerdì successivi, ‘Alla scoperta dei Forti’, un servizio seriale de ‘La Voce di Genova’ dedicato a una delle ricchezze più straordinarie del nostro territorio: il sistema fortificato che abbraccia la città dalle alture. Un patrimonio unico, che racconta secoli di storia militare, politica e sociale. Un viaggio tra Medioevo e Ottocento, tra leggenda e realtà, sempre con lo stesso filo conduttore: l’amore per Genova e per le sue eccellenze. Buon viaggio insieme a noi, alla scoperta dei Forti!
Lungo la dorsale che separa la Val Bisagno dalla Valpolcevera, poco oltre il limite settentrionale delle antiche mura di Genova, oltre Forte Sperone, sorge Forte Puin. Il progetto fu formalmente ripreso nel 1815 dagli ingegneri del Genio sabaudo per colmare il vuoto difensivo tra Sperone e Forte Diamante, e già dal 1818 si avviarono le opere di muratura. La torre centrale fu eretta per prima, mentre la cinta bastionata e il recinto difensivo furono completati entro il 1828; entro il 1830 l’intero complesso poteva considerarsi ultimato.
Nel corso dell’Ottocento Forte Puin assunse funzioni strategiche: sorvegliare i passaggi sulla dorsale, presidiare gli accessi alle vallate e rafforzare la difesa settentrionale della città. Con l’evoluzione militare, la sua utilità diminuì; alla fine del XIX secolo l’uso si ridusse sensibilmente e nel 1908 il forte fu ufficialmente radiato dalle liste militari. Per decenni rimase in stato di degrado, finché nel 1963 il dottor Fausto Parodi ottenne la concessione, lo restaurò a proprie spese e lo abitò per circa vent’anni, restituendolo in parte alla vita. In seguito il Comune di Genova intervenne con restauri e consolidamenti e l’Associazione Outdoor Experience ne cura oggi l’apertura al pubblico nei fine settimana e lo uso per iniziative culturali.
All’interno si ritrovano le tracce dell’impianto originario: la torre centrale su due piani, i locali al piano terra e al primo piano, i magazzini sotterranei accessibili mediante scala. Il fossato difensivo, superabile tramite un ponte levatoio, proteggeva l’entrata sommitale. Le modifiche del XX secolo, tra cui l’innalzamento di tramezzi, l’installazione di nuove inferriate e la realizzazione di servizi igienici, non hanno cancellato la struttura originaria. La terrazza di copertura, leggermente inclinata, convoglia le acque piovane verso il collettore o la cisterna sottostante e le caditoie sono oggi protette da grate.
Da quel poggio il panorama si spalanca sulle vallate, sulle colline circostanti e, in parte, sulla città sottostante e sul mare, non sempre in ogni direzione, ma con scorci suggestivi che rendono Forte Puin un luogo privilegiato di osservazione.









