Torna al centro del dibattito politico il futuro del bar Libeccio, storico locale sul lungomare di Pegli, da tempo chiuso e sottoposto a sequestro nell’ambito di un’indagine per finalità illecite. Durante la seduta del Consiglio comunale, il consigliere Filippo Bruzzone (Lista Salis) ha presentato un’interrogazione all’assessore alla Casa, Edilizia Residenziale Pubblica e Patrimonio Davide Patrone chiedendo “quali azioni abbia intrapreso la civica amministrazione per restituire il suddetto bene alla comunità ponentina e non solo".
“È un tema molto rilevante perché si tratta di uno dei beni più iconici del lungomare, di importanza cittadina. Purtroppo l’immobile è stato posto sotto sequestro per infiltrazioni mafiose e finché non ci renderemo conto di ciò non svilupperemo i giusti anticorpi. Il Libeccio ha rappresentato un esempio di questa lotta, anche nella prospettiva di restituire immobili alla collettività. Già sul finire della scorsa consigliatura avevamo avviato un percorso con l’assessore Patrone, però purtroppo, tra interruzioni e cambi di amministrazione, non si è raggiunto l’obiettivo di entrare in possesso del bene e restituirlo al quartiere, che è molto vivo sul piano associativo e culturale e pronto a proporre idee come aula studio o centro civico. Oggi è urgente capire cosa sia stato fatto e cosa si intenda fare: restituire un bene sequestrato alla collettività è un gesto di politica alta, un messaggio potente che la politica con la P maiuscola può dare", ha dichiarato Bruzzone.
Nel rispondere, Patrone ha chiarito lo stato attuale del bene: “L’ex bar Libeccio non è un bene confiscato alla mafia, perché trovandosi sul lungomare e rientrando nella gestione dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, non si è proceduto a confisca ma solo a sequestro per finalità illecite. Ora il bene è stato dissequestrato ed è tornato nella disponibilità dell’Autorità Portuale. Tuttavia, sono stati rilevati abusi edilizi e non risulta che, nella precedente consiliatura, sia stata mai avanzata una richiesta formale da parte del Comune per acquisirlo. Credo che sia questa la direzione da intraprendere: non è solo una questione amministrativa, ma anche politica. Restituire un bene con un passato oscuro alla comunità è parte integrante della lotta alla criminalità organizzata”.
L’assessore ha poi annunciato di aver richiesto un sopralluogo tecnico con gli uffici competenti e con il Municipio VII Ponente: “Immaginiamo la possibilità di una subconcessione a favore di associazioni del territorio, per mettere in luce la storia del bene e destinarlo ad attività sociali. Invito Bruzzone e chiunque voglia unirsi a noi in questo percorso di restituzione alla collettività”.
Nel suo intervento conclusivo, Bruzzone ha sottolineato la “discontinuità politica e territoriale” rispetto al passato: “La differenza tra chi si immagina di restituire un bene al territorio e chi non se ne è mai posto il problema è evidente. Le persone che passeggiano sul lungomare sanno che dietro a quello spazio c’è un progetto, e non deve restare abbandonato. Sono disponibile a partecipare al sopralluogo”.






