I sindacati Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Faisa Cisal hanno commentato le nuove variazioni tariffarie di Amt, definendole “un primo passo nella direzione del salvataggio dell’azienda”.
“Come prima considerazione, prendiamo atto delle variazioni tariffarie come primo passo per andare verso il salvataggio dell'azienda, che deve essere portato avanti insieme al rifinanziamento da parte degli enti del contratto di servizio”, hanno dichiarato le organizzazioni.
I sindacati hanno sottolineato anche l’attenzione data al trasporto pubblico locale non solo dal punto di vista sociale, ma anche tariffario: “Chi ha di più paga di più, chi ha di meno paga di meno”. Positive, secondo le sigle, le sperimentazioni sugli abbonamenti per studenti e collinari, ma restano perplessità sul servizio gratuito notturno e domenicale per i residenti, “in quanto con le risorse attuali non si possono garantire adeguati volumi di servizio e puntuali standard di qualità e sicurezza”.
La rimodulazione delle gratuità, spiegano i sindacati, potrebbe permettere di accedere alle risorse stanziate dal Ministero dell’Ambiente per incentivare l’uso del trasporto pubblico.
Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Faisa Cisal attendono entro fine mese la presentazione e l’approvazione del nuovo piano di risanamento, che dovrà includere “misure economiche e finanziarie per garantire il mantenimento dell’azienda pubblica ‘in house’, le condizioni occupazionali, salariali e normative di tutte le maestranze dirette e indirette”.
La crisi di Amt colpisce soprattutto le aziende in appalto, dove i lavoratori rischiano salari e posti di lavoro. Per questo motivo, i sindacati hanno sollecitato la Città Metropolitana a intervenire urgentemente.