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In Breve

| 06 ottobre 2019, 11:30

"Hai complicato tutto": torna la band genovese dei Lenin! con nuovo Ep

L’attesa è finita: finalmente, dopo due anni, i LENIN! tornano sulla scena con il loro secondo EP intitolato “Hai Complicato Tutto”, uscito lo scorso 1°ottobre

"Hai complicato tutto": torna la band genovese dei Lenin! con nuovo Ep

L’attesa è finita: finalmente, dopo due anni, i LENIN! tornano sulla scena con il loro secondo EP intitolato “Hai Complicato Tutto”, uscito lo scorso 1°ottobre.

Dopo l’EP omonimo LENIN! - uscito nel 2017 e che ha trovato il suo posto agli antipodi dei trend musicali contemporanei - la band genovese è nuovamente pronta a condurci nel loro mondo fatto di autodistruzione e chitarre distorte.

Sempre fedeli alla loro natura un po’ emo-un po’ punk, non hanno mai smesso di scavare nel passato dei grandi classici anni ‘90 per restituirci spaccati di realtà più contemporanei che mai.

Si intitola “Hai Complicato Tutto” ed è il nuovo EP dei LENIN!, in uscita per Pioggia Rossa Dischi, Scatti Vorticosi Records e Taxi Driver Records.
La pre-produzione delle canzoni è avvenuta al Blackwave Studio di Genova con Fulvio Masini e Fabio Palombi; la produzione artistica dell'intero EP è stata realizzata da Mattia Cominotto al Greenfog Studio di Genova, così come registrazione, mixaggio e mastering.

 

“Hai Complicato Tutto” è un EP che raccoglie quattro brani puri e intensi, un lavoro che attraversa e affronta quelle preoccupazioni comuni che potenzialmente tormentano la vita di chiunque. Dietro a quei suoni distorti che strizzano l’occhio al Punk anni ‘90 e si collocano a cavallo tra il Rock più classico e quello più alternativo, si nascondono amori disillusi, rapporti complicati e dipendenze che viziano l’esistenza, in una chiave particolarmente attuale e mai banale.

Si intitolano “Arce”, “Hai Complicato Tutto”, “Soda Caustica” e “La Testa Vuota” i brani che compongono l’EP e che - tra malinconia e rabbia repressa - riportano in auge quella peculiarità di sfogo appartenuta al Grunge più sfacciato degli anni ‘90.

Senza peli sulla lingua, struggenti e tormentati: con i LENIN! si riparte da una musica cruda e vivida che non lascia spazio a mezzi termini.

 

«Quando ero bambino - spiega Marko Lenin - adoravo i miei giocattoli e dicevo a tutti che io avrei giocato per sempre. Quando la maestra mi fece scrivere un pensierino su “quali sono le tue paure" io scrissi: "Io ho paura della concentrazione" facendo preoccupare i miei genitori.

È difficile restare concentrati: sui temi sociali, su ciò che accade al prossimo e a noi stessi, sull'amore, sulla necessità di mostrare i propri sentimenti al partner.

È difficile mantenere la testa allenata sul concetto di gioco; saper giocare con la propria vita, nel senso di mettersi in gioco per lo stesso amore che hai per lei, senza metterla a repentaglio.

A volte si soffre e si commettono sciocchezze nel nome di quel cuore spezzato e di quel fegato piegato dai vizi (“Arce”) per la non accettazione delle complicazioni dei rapporti (“Hai Complicato Tutto”) che da "cotta" e sesso evolvono, nel bene o nel male, facendo crescere obbligatoriamente entrambi i partner.

Le serate vuote come il proprio bicchiere alle dannate 2 del mattino (“Soda Caustica”) fanno uscire il lato oscuro di noi, quello che non ci piace ma che in realtà ci seduce sempre. E poi ci si risveglia al mattino privi di idee con le dita su una scroll bar che ci svuota la testa e ci riduce a comparse di un film di Romero.

Tutto questo descrive un EP non complicato, anzi: molto semplice e diretto.

Perché si cresce, perché la vita al limite ci attrae più di quanto vogliamo ammettere, perché la vita di coppia ci fa paura più di quanto vogliamo ammettere, perché la testa la usiamo più per testare quanto piacciamo agli altri piuttosto che per il nostro bene e per la nostra crescita personale.

Perché era più bello quando si era bambini e si cercava solo di essere felici e di scoprire il mondo.» (Francesco Conelli)

 

Redazione

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