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Politica | 02 novembre 2019, 16:56

La valle del Varenna… dentro un mare di problemi

Frane, alberi crollati, messa in sicurezza del torrente non completata, guadi provvisori da decenni: abbandono e degrado sono ovunque. Lunedì una Commissione Comunale sale in zona. Gli abitanti scrivono una lettera a Tursi: “Pronti a tutelarci in ogni sede, in caso di inadempienze”

La valle del Varenna… dentro un mare di problemi

La valle dove scorre il torrente Varenna è… dentro un mare di problemi. Si parla di queste zone immediatamente sopra alle alture di Pegli solo in occasione di frane e di strade interrotte. Poi, quando il traffico veicolare viene riaperto, si spengono le luci dei riflettori, e questi paesini restano con tutte le questioni aperte, rispetto a prima, senza che niente mai migliori.

Per fortuna, c’è un comitato che, in Val Varenna, è impegnato in primissima linea e che continua a tener viva l’attenzione da parte delle istituzioni, Municipio VII Ponente da una parte e Comune di Genova dall’altra.

Lunedì mattina, alle ore 11,30, è stata calendarizzata una Commissione Comunale, precisamente la quinta, ovvero quella che si occupa di ‘Territorio e politiche per lo sviluppo delle vallate’. L’argomento all’ordine del giorno è ‘Sopralluogo relativo alle attività di cava, rispettivamente in Val Chiaravagna e Val Varenna’.

Dopo il passaggio sulle alture di Sestri Ponente, la Commissione proseguirà il sopralluogo in località Val Varenna, con appuntamento dei commissari presso lo slargo in prossimità del centro di compostaggio Amiu, alla cava del Chiesino (ex Coleol).

La seduta è stata convocata dalla presidente Francesca Marta Brusoni (Vince Genova) e vedrà la presenza dell’assessore comunale alla Pianificazione Territoriale, Simonetta Cenci. È l’occasione giusta per tornare a parlare dei problemi della vallata, e per questo il presidente del Comitato Val Varenna, e consigliere municipale del Movimento 5 Stelle, Paolo Drago, nei giorni scorsi ha fatto pervenire al sindaco Marco Bucci e agli assessori Pietro Piciocchi (Lavori Pubblici), Paola Bordilli (Vallate), Stefano Garassino (Sicurezza), nonché al presidente del VII Ponente Claudio Chiarotti una lettera dove si fa, con precisione, il punto della situazione.

Contestualmente, nel corso dell’ultima seduta del Consiglio Municipale, Drago ha fatto un’espressione di sentimento, leggendo “una lettera di un gruppo di abitanti esasperati dalle continue interruzioni della strada in questa stagione”. Nella missiva inviata dal Comitato a sindaco e assessori, che reca il significativo titolo ‘Stato di estremo dissesto e abbandono in Val Varenna’, il Comitato intende informare delle tante questioni aperte anzitutto “chi si è appena insediato con deleghe ai Lavori Pubblici”, ovvero l’assessore Piciocchi, che ha preso il posto qualche mese fa del pegliese Paolo Fanghella.

I cittadini, che si definiscono “stanchi di ripetere le cose a ogni cambio di giunta, ma non sfiniti”, pretendono attenzione e immediati interventi su tutta una serie di punti. Tra questi, “sfalcio nelle zone di competenza del Comune di Genova almeno due volte all’anno; pulizia delle caditoie in tutta la valle; completamento del secondo lotto della messa in sicurezza del torrente Varenna; costruzione del ponte carrabile, in sostituzione del guado oggi presente in prossimità della cava Pian di Carlo, opera dovuta dai proprietari della cava nell’ambito della rinaturalizzazione della stessa, e che costituisce una via di accesso alle abitazioni per una decina di famiglie delle vie Assarino, Faone e Girban”.

Inoltre, si chiede che il Comune di Genova “ingiunga ai proprietari dei terreni a lato della strada che porta da Pegli a San Carlo di Cese il taglio degli alberi pericolanti che a più riprese sono già caduti, interrompendo la circolazione e mettendo in pericolo la vita di chi transita”.

E ancora: “Che vengano messe in sicurezza le paleofrane presenti in valle, come quelle di Ramaspessa, o quantomeno venga fatto un puntuale monitoraggio del fronte franoso; che si provveda alla verifica della staticità dei ponti che attraversano il Varenna; che venga fatta una pulizia dell’alveo del Varenna dove necessario e che si provveda a ingiungere ai proprietari frontisti di fare altrettanto per motivi di pubblica sicurezza; che venga portato l’acquedotto dove oggi ancora non arriva”.

Il Comitato invita “per l’ennesima volta a dare risposta immediata alle domande poste” e avverte che “gli abitanti della Val Varenna si riservano, nel frattempo, di cercare misure che tutelino loro e il loro territorio, laddove si ravveda l’ennesima latitanza di chi di dovere”.

Dialogo quindi, ma sino a un certo punto. E pazienza in via di esaurimento. Con piena ragione, viene da dire. Tra le questioni più delicate, secondo Tursi, c’è la trattativa con i frontisti. Drago spiega: “Ho parlato anche con Aster, per chiedere se la strada di ingiungere il taglio degli alberi sulla strada per San Carlo è fattibile, e poi eventualmente agire in danno. Ma si ritiene che questo tipo di azione per il Comune sia troppo dispendiosa. Allora, dico io, bisogna che ci sediamo tutti intorno a un tavolo, Comune, Municipio e Associazioni della valle, e che troviamo delle alternative”.

Altra nota dolente, il guado di Pian di Carlo: “La rinaturalizzazione della cava pian di Carlo - informa Drago - è assolutamente incompleta. La struttura inizia a franare, cedendo in più punti, e il guado sta diventando sempre più pericoloso, con gli abitanti lasciati soli a gestire durante le piene del torrente una situazione di oggettivo pericolo”.

E niente, la conclusione non può essere che una sola: ‘Genova meravigliosa’ (l’hashtag usato da Tursi per la promozione della città) non è certo passata di qui.

Alberto Bruzzone


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