"Il messaggio che vorrei far passare con questo mio libro è che il movimento femminista è fatto di tante anime e tanti aspetti tutti molto interessanti da analizzare. Io mi sono occupata qui in maniera particolare del femminismo sindacale, molto importante perché aveva messo al centro il nodo donne-lavoro. Come vediamo ora in tempo di crisi pandemica ed economica la questione del lavoro delle donne resta ancora di attualità e merita grande attenzione. In Italia abbiamo il tasso di occupazione femminile tra i più bassi in Europa mentre il lavoro delle donne è fondamentale per l'autonomia economica e quindi anche, ad esempio, per la possibilità di sottrarsi a forme di violenza domestica delle quali si legge continuamente".
Queste sono le prime parole di Anna Frisone, la ricercatrice genovese che giovedì 25 marzo presenterà in diretta streaming il suo nuovo libro: "Femminismo al lavoro".
"Questo libro racconta le esperienze del femminismo sindacale degli anni '70 e in particolare analizza le realtà di tre città italiane (Torino, Genova e Milano) e di due francesi come Parigi e Lione. Il femminismo sindacale - sottolinea Anna - fu una delle componenti del movimento delle donne degli anni '70 che si è declinata in un contesto non solo separatista come i collettivi radiali, ma in un contesto misto all'interno delle organizzazioni sindacali, attraverso la realizzazione di strutture separatiste interne, che in Italia erano i Coordinamenti Donne in Francia le Commission Femme".
Da dove nasce questa idea di scrivere questo interessante libro? "Nasce dalle ricerche precedenti su questo argomento, in particolare i miei primi lavori che riguardavano più in generale il movimento delle donne a Genova - evidenza la ricercatrice genovese. Indagando tutto questo ho scoperto che il movimento delle donne era composto da più correnti e gruppi, alcuni dei quali molto marginalizzati e poco raccontati. Il femminismo sindacale era uno di questi".
Anna Frisone in conclusione ha un ringraziamento particolare per questa realizzazione: "Ringrazio in particolare Anna Giacobbe che è stata la persona che ha reso possibile la pubblicazione del libro ed anche tutte le donne, molte genovesi, che mi hanno dato fiducia raccontandomi le loro esperienze di quella stagione".
Riccardo Aprosio