Indifferenziata 5 quintali, lattine e plastica 25 kg, vetro 40 kg, rifiuti ferrosi 150 kg. È questo il triste “bottino” raccolto da cento volontari impegnati in azioni di cittadinanza attiva che questa mattina dalle 9:30 alle 13:30 hanno pulito una parte del torrente Bisagno.
Alla conta vanno ancora aggiunti: due batterie per auto, una bombola a gas, un carrello della spesa, la sospensione di un camion con ruota attaccata, un casco da moto, un pallone da calcio e uno da basket sgonfi, tantissimi residui di fuochi d’artificio.
«È evidente che sia necessario recuperare il rapporto ecologico con i torrenti che sono un sistema vivo e rappresentano un importante indicatore ecologico sullo stato di salute delle nostre città - commenta Santo Grammatico presidente di Legambiente Liguria - dal Bisagno, tra l’altro, viene prelevata parte dell’acqua potabile a servizio della città. Quanto abbiamo raccolto oggi è certamente un segno di inciviltà da parte dei cittadini ma anche di una cattiva gestione delle risorse da parte delle amministrazioni. Quello che troviamo a valle è spesso parte dei rifiuti che arrivano dall’entroterra, bisognerebbe partire da lì, perché tutto quello che non abbiamo raccolto oggi, alla prima piena arriverà in mare».
Oggi è stata anche la prima uscita sul campo del progetto #Vogare che ha effettuato il monitoraggio scientifico dei rifiuti raccolti. E grazie alle lenti Smartmicrooptics che trasformano gli smart phone in microscopi, i volontari hanno indagato la biodiversità presente nelle pozze d’acqua nel torrente.
La pulizia del Bisagno è stato organizzato con la collaborazione di TrashTeam e del Municipio IV media Val Bisagno.
Sabato 25 settembre i volontari di Vogare e i cittadini che vorranno unirsi a loro saranno sulla spiaggia della Foce per effettuare l’attività di raccolta e il rilevamento scientifico dei rifiuti.
Il progetto VOGARE intende realizzare una ricerca nell’ambiente marino costiero e torrentizio dei principali organismi viventi che li caratterizzano, con l’obiettivo di analizzarli e classificarli per comprendere la qualità ecologica degli ambienti stessi e il livello della loro compromissione dovuta alla pressione antropica e ai cambiamenti climatici.
Si svolgeranno, insieme ai volontari, attività di laboratorio sul campo grazie alle tecnologie innovative che consentono di trasformare smartphone e tablet in microscopi. Da questa esperienza verrà elaborato un manuale descrittivo degli ambienti indagati con le modalità per leggerli e interpretarli anche grazie alle tecnologie di indagine microscopica e ad un kit che, una volta testato, potrà essere utilizzato dalle scuole, università, enti del terzo settore, centri di educazione ambientale, imprese e cittadini.
Il progetto è finanziato dal Comune di Genova, Fondazione Carige, Blue District e il Job Centre con il supporto e la fornitura tecnologica di Smartmicrooptics, start up, che grazie alle innovative lenti ottiche per smartphone consente la trasformazione di questi device in microscopi per la ricerca e comprensione degli ecosistemi.
Il Partenariato
Legambiente Liguria coordinerà il progetto forte della sua esperienza in materia di ambientalismo scientifico e per la sua conoscenza approfondita nell’ambito dello sviluppo sostenibile.
Università di Genova - DISTAV (Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e della Vita) per la sua conoscenza dell’ambiente marino svolgerà un ruolo di supervisione scientifica del progetto: illustrerà i caratteri fisici e biologici della Val Bisagno, nonché i principali organismi bioindicatori della qualità ambientale, si occuperà della parte relativa alle colture di microrganismi e alla preparazione e identificazione dei campioni.
Istituto scolastico San Giorgio di Genova che da oltre dieci anni collabora con Legambiente introducendo aspetti educativi e didattici nel percorso dei propri studenti, coinvolgerà nelle attività di volontariato diversi gruppi del triennio.
GAU l’associazione che è radicata nella Val Bisagno ed è particolarmente sensibile a temi quali la sostenibilità, l’innovazione digitale e lo sviluppo di attivismo civico, con i suoi volontari fornirà un valido supporto nello sviluppo del progetto.
In collaborazione con Arpal - Agenzia regionale protezione dell’ambiente, che non è direttamente coinvolta nel partenariato ma fornirà supporto al progetto.