“Le case di comunità e gli ospedali di comunità sono la base della riforma della sanità territoriale dopo la pandemia, ma a pochi giorni dalla scadenza dei termini per la presentazione dei progetti rimane un mistero dove sorgeranno. Il tema infatti non è solo quante saranno le case o gli ospedali di comunità previsti sul territorio, ma dove saranno collocati. Le modalità operative della Giunta ci lasciano fortemente perplessi: si decide di mandare il documento tecnico a Roma entro il 28 febbraio, data ultima per la presentazione dei progetti, ma non si prevede nessun coinvolgimento dei territori”, dicono il capogruppo del Partito Democratico Articolo Uno Luca Garibaldi e il consigliere regionale Roberto Arboscello dopo la risposta di Toti alle loro interrogazioni su dove dovrebbero sorgere le case e gli ospedali di comunità nel Tigullio e nel savonese.
“Prevedere nel Tigullio tre case di comunità e due ospedali di comunità - riprende Garibaldi - senza spiegare dove sorgeranno è una non risposta, un chiaro segnale di scelte approssimative prive di una programmazione puntuale e condivisa”.
“Nessuna risposta - aggiunge Arboscello - su quante case e ospedali di comunità sorgeranno nel savonese, territorio ancora una volta privato di pianificazione e di coinvolgimento. Oltre alla Val Bormida non è dato sapere se e dove sorgeranno altri presidi sanitari. Ancora una volta il Presidente Toti ha privato i cittadini e le amministrazioni savonesi delle dovute risposte”.
“Per questo abbiamo chiesto e ottenuto un approfondimento urgente in Commissione Sanità e un passaggio nelle Conferenze dei sindaci delle Asl prima che il piano venga inviato a Roma, prima che le scelte quindi vengano prese da altri per ricadere sulla testa dei cittadini”, concludono i consiglieri Arboscello e Garibaldi.