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Economia | 01 agosto 2018, 15:34

Studio Confindustria: indicatori economici positivi, ma la crescita è lenta

Secondo i dati diffusi dal Centro Studi di Confindustria Genova il tessuto economico produttivo locale cresce, ma con un ritmo molto lento; diminuiscono anche i disoccupati, ma c'è preoccupazione per il Decreto Dignità e la situazione Ilva

Studio Confindustria: indicatori economici positivi, ma la crescita è lenta

"Andante con moto. Una ripresa a ritmo moderato che continua", questo il titolo del report elaborato dal Centro Studi di Confindustria Genova presentato in mattinata alla stampa, che descrive con la metafora musicale il "tempo" piuttosto rilassato che scandisce la crescita dell'economia genovese, così come quella del paese tutto.

Un bilancio che tutto sommato, secondo il responsabile del Centro Studi Guido Conforti, non desta preoccupazioni particolari, se non quelle che bisogna avere sempre quando si guarda a un quadro economico complesso come quello italiano, o anche solo genovese:

Che il dato di maggior rilievo in senso positivo sia la continuità della ripresa è sottolineato anche dal presidente di Confindustria Genova Giovanni Mondini: "Dopo anni difficili per il terzo semestre consecutivo l'economia genovese registra dati positivi, ma in prospettiva c'è preoccupazione per i dati nazionali sulla disoccupazione che Genova sconta in ritardo di 6-12 mesi rispetto all'andamento nazionale".

Venendo ai dati nel primo semestre 2018 le imprese genovesi associate a Confindustria hanno fatto registrare un complessivo miglioramento, che segue il trend positivo imboccato già da due semestri, contraddistinti da un aumento del volume di affari. Si tratta del terzo mese consecutivo in cui l'impresa genovese segna una ripresa a ritmo moderato, con +0,4% di occupati nell'industria e nei servizi rispetto ai primi sei mesi del 2017: si tratta comunque di un segnale ancora debole, ma che soprattutto rischia di rientrare presto per effetto di diversi fattori. Non da ultimo infatti il presidente Mondini è preoccupato per l'impatto sull'occupazione che potrebbe avere il Decreto Dignità a livello nazionale, con imprevedibili risvolti a livello locale:

Lo studio, effettuato su un campione di aziende associate che contano 55 mila lavoratori, ha rivelato che le esportazioni di beni e servizi, dopo un buon incremento nel corso del 2017, hanno proseguito nel loro trend di crescita a un andamento più moderato nel primo semestre dell’anno e comunque in linea con le previsioni formulate a febbraio 2018. Il fatturato estero è risultato ancora in aumento dell’1%, mentre il volume degli ordinativi provenienti da clientela straniera è sostanzialmente stabile. I settori manifatturieri hanno fatto segnare un aumento dell’1,7% del fatturato estero e ordini da fuori paese in leggera flessione (-0,1%). Tra i servizi invece, a dare il maggior contributo alla variazione generale positiva di questa componente del fatturato è stato il settore turistico. Quest’ultimo ha visto aumentare il proprio giro di affari con clientela straniera dell’11,7% rispetto al primo semestre del 2017: nei primi sei mesi del 2018 gli arrivi di turisti stranieri nell’area metropolitana di Genova sono aumentati del 7,2% e le relative presenze del 6,2%. A stemperare i forti incrementi in questi settori ci sono i risultati negativi ottenuti nei servizi di terziario avanzato (fatturato estero -0,5%, ordini dall’estero -0,9%).

Il fatturato verso la clientela italiana è risultato invece in aumento dello 0,3%; ciò deriva in particolare dalle contrazioni registrate nei settori manifatturieri (-1,5%), che nel complesso compensano negativamente i risultati positivi ottenuti nei settori del turismo (+6,3%), della sanità privata (+5,9%), dell’informatica e del terziario avanzato (insieme segnano un +4,5%). Nonostante ciò, gli ordinativi raccolti nel primo semestre fanno ben sperare per il futuro: in valore le commesse sono aumentate del 4%, sebbene tale aumento sia ascrivibile in massima parte alle attività di grandi aziende delle industrie manifatturiere e solo in minore parte alle attività dei servizi delle aziende operanti nel campo della consulenza, ingegneria, formazione e ecologia.

La Società Ente Bacini Srl, che monitora le attività nei 6 bacini di carenaggio del Porto di Genova, rileva poi un aumento del numero di navi e del tonnellaggio di stazza lorda complessiva passanti per i bacini; tuttavia la permanenza è diminuita rispetto al primo semestre 2017, cosicché la percentuale di utilizzo delle vasche si è attestata al 69,2%. 

I dati di traffico merci sono in linea con le indicazioni congiunturali delle imprese.

Nel periodo gennaio – maggio le merci containerizzate passate per il Porto di Genova sono aumentate del 4,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente; in termini di TEUS l’incremento è stato del 5,7%. In particolare, il traffico commerciale è aumentato del 5,4% grazie all’incremento di tutte le sue voci, dal traffico containerizzato a quello convenzionale, passando per gli oli minerali, oli vegetali prodotti chimici e rinfuse solide, con la sola eccezione dei traffici per la funzione industriale. Anche bunkers e provviste di bordo sono in aumento. A calare è invece il numero di passeggeri di traghetti e crociere: quest’ultimi sono diminuiti dello 0,6%, mentre i primi sono risultati in flessione dell’1,3%. 

Nel primo semestre 2018 l’occupazione nelle aziende genovesi ha avuto un incremento pari allo 0,4%. L’andamento occupazionale nasconde dinamiche diverse da settore a settore , sebbene in nessuno di questi si assista a fenomeni particolarmente rilevanti. Se gli occupati aumentano nei settori manifatturieri (+0,6%), nella sanità privata (+1,2%) e nei servizi del terziario avanzato (+0,9%), le aziende operanti nella settore finanziario e nella logistica, trasporti e risorse energetiche vedono diminuire i propri organici. Contemporaneamente sta continuando il fenomeno del riassorbimento del personale in cassa-integrazione. Nel periodo Gennaio – Giugno 2018 le ore autorizzate di CIG totali sono scese del 6,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: in particolare la Cassa Integrazione Ordinaria è calata del 36%, mentre la Cassa in Deroga è scesa del 93,5%. In aumento invece la Cassa integrazione Straordinaria: +33%.

CR

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