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Genova | 17 febbraio 2020, 19:09

“Giallo di Liguria”, riparte il ciclo di incontri a cura di Francesco De Nicola al Teatro della Corte

L'iniziativa è organizzata dalla Fondazione Mario Novaro in collaborazione con l’Università e il Teatro Nazionale di Genova

“Giallo di Liguria”, riparte il ciclo di incontri a cura di Francesco De Nicola al Teatro della Corte

Cresce l’interesse per i misteri e le indagini poliziesche, ma forse non tutti sanno che il primo romanzo giallo della letteratura italiana si deve alla Liguria. Il capostipite di uno dei generi più popolari e ricchi è Il sette bello di Alessandro Varaldo (Ventimiglia, 1873 - Roma, 1953), pubblicato nel 1931 come numero 21 dei Gialli Mondadori.

Al rapporto della Liguria con il mondo del poliziesco affrontato nelle varie arti è dedicato il ciclo di incontri “Giallo in Liguria”, cinque appuntamenti dal 21 febbraio al 20 marzo, nel Foyer del Teatro della Corte (ore 17, ingresso libero). La rassegna, a cura di Francesco De Nicola, è organizzata dalla Fondazione Mario Novaro in collaborazione con il Teatro Nazionale di Genova e l’Università di Genova.

Sarà proprio De Nicola, docente di Letteratura italiana contemporanea presso la Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell’Università di Genova e presidente del Comitato di Genova della Società Dante Alighieri, ad aprire la rassegna venerdì 21 febbraio con una conferenza dedicata a Varaldo e alla nascita del giallo. Varaldo visse per lungo tempo a Genova, scrivendo su diverse testate tra cui «Il Caffaro» e «Il Corriere di Genova». Prolifico autore di romanzi di intrattenimento, entrò in contatto con Arnoldo Mondadori che, inaugurata con romanzi stranieri tradotti la collana dei Gialli Mondadori, destinata ad imporsi sul mercato e rimanere nella storia dell’editoria, decise di affidare a Varaldo la commissione del numero 21. Nel 1931 uscì Il sette bello, primo giallo scritto da un italiano, dove entrava in azione il primo commissario di polizia della nostra storia letteraria, il commissario Ascanio Bonichi.

La rassegna prosegue con il commissario Ingravallo. Il 28 febbraio il giornalista e critico cinematografico Renato Venturelli analizza il passaggio dal libro Quer pasticciaccio brutto de via Merulana di Carlo Emilio Gadda al film Un maledetto imbroglio diretto e interpretato da Pietro Germi, genovese. Venerdì 6 marzo Ferruccio Giromini, critico e storico dell’immagine, parla del giallo nel fumetto con Enzo Marciante, autore dell’Ispettore Bobop pubblicato sulla rivista per ragazzi «Più» negli anni Ottanta, e con Giancarlo Berardi, creatore della serie Julia. Le avventure di una criminologa, edita da Bonelli, in cui compare spesso Genova con i suoi paesaggi, i vicoli e il Porto Antico (in un caso persino la Questura). “Giallo in Questura” è il titolo della conferenza in programma il 13 marzo, in cui Francesco De Nicola dialoga con Mario Paternostro. Giornalista di lungo corso, Paternostro ha battezzato il commissario Falsopepe come protagonista dei due romanzi Troppe buone ragioni (Il Melangolo) e Le povere signore Gallardo (Mondadori), per cui si è ispirato alle sue esperienze di cronista. Infine, spazio al rapporto tra libri e televisione con uno dei personaggi più amati, il commissario Montalbano, nato dalla penna di Andrea Camilleri e interpretato da Luca Zingaretti nella serie ventennale prodotta dalla Rai. Il 20 marzo ne parlano Giuliana Manganelli e Silvio Riolfo Marengo, in dialogo con Eliana Quattrini. Il punto di partenza è l’ottica genovese, come denuncia il titolo dell’incontro “Boccadasse, provincia di Vigata”. Camilleri amava così tanto Genova da farne il luogo di nascita della fidanzata di Montalbano, Livia. Lo ha raccontato tante volte alla giornalista Giuliana Manganelli che ne porterà testimonianza, mentre lo scrittore e giornalista Silvio Riolfo Marengo rievocherà il suo rapporto con Camilleri, che lo coinvolse come consulente per il dialetto genovese durante la stesura di La mossa del cavallo.

Redazione

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